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Ministero dell’Ambiente, Mise e regione Friuli V. G. insieme per il risanamento di Caffaro di Torviscosa

Stanziati quaranta milioni di euro per il risanamento delle aree inquinate.

Pubblicato:02-12-2016 14:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:22

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 galletti-serracchianiROMA – Un protocollo d’intesa per il risanamento ambientale e la riqualificazione industriale delle aree Caffaro di Torviscosa (Udine) firmato oggi nelle sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia. Le aree ricadono nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Laguna di Grado e Marino. L’intesa è stata stretta tra Regione Friulia Venezia Giulia, ministero dell’Ambiente, ministero dello Sviluppo Economico e comune di Torviscosa. Il protocollo prevede sia la riqualificazione ambientale dell’area che il reinsediamento industriale, con conseguente ricaduta sull’occupazione.

Quaranta i milioni di euro messi a disposizione, 35 allocati ieri con delibera Cipe e altri 5 regionali, ovvero risorse residue derivanti dalla soppressione della gestione commissariale per la Laguna di Grado e Marino. Presenti alla firma il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Il sito Caffaro di Torviscosa “è un’area delicata del nostro territorio. Il lavoro di riperimetrazione del sito e la ricerca delle risorse allocate ieri con delibera Cipe ci permettono oggi di partire con un’azione importante che prevede un gioco di squadra fatto dal ministero dell’Ambiente, dal Mise, dalla nostra Regione, dalla comunità locale e dall’amministrazione straordinaria ex Caffaro“, commenta Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.


“Ora siamo nella fase di applicazione dell’art.252 bis del Testo unico ambientale- spiega la presidente- che prevede sia il risanamento ambientale che il reinsediamento industriale. Abbiamo la fortuna di avere 40 milioni tra risorse nazionali e regionali, l’obiettivo ora è coinvolgere i privati e sappiamo già che ce ne sono alcuni interessati alle aree”. Il nuovo modello all’orizzonte “è come per la Ferriera di Trieste, e più in generale come per la crisi industriale complessa dell’area di Trieste. Anche qui- termina- abbiamo ottenuto un’importante iniziativa del governo, che ci permette di risanare l’area ma anche di creare le condizioni per avere insediamenti industriali e nuovi posti di lavoro“.

“Oggi restituiamo un’area importante dal punto di vista produttivo. E’ la dimostrazione pratica che il connubio ambiente-industria è estremamente importante“. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. “Stiamo lavorando su tutti i siti di interesse nazionale in Italia- spiega Galletti- perchè è nostro dovere restituire zone importanti di territorio che oggi sono negate a causa dell’inquinamento che si è verificato negli anni passati“.

Il valore aggiunto di questa riqualificazione è che “avvierà in quei territori produzioni che creeranno posti di lavoro, è quello che stiamo perdendo oggi. C’è una potenzialità economica inespressa perchè i territori non erano stati bonificati, questa accelerazione è dunque estremamente positiva”. Sono risultati, questi, che “si raggiungono solo con una grande intesa e professionalità, sono accordi difficili da raggiungere anche tecnicamente”. Il ‘grazie’ di Galletti è dunque rivolto “a Serracchiani e al commissario straordinario” per la disponibilità a trovare l’accordo.

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