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Negli Usa boom (del 20%) per la pummarola italiana

Aumentano le esportazioni in tutto il mondo. Il pomodoro è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani

Pubblicato:02-12-2015 11:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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ROMA – Le esportazioni di conserve di pomodoro italiane hanno fatto registrare un aumento record del 20% delle vendite in valore negli Stati Uniti che nel 2015 sono il primo Paese di destinazione della pummarola Made in Italy fuori dall’Unione. Così la Coldiretti in un’analisi presentata in occasione dell’Assemblea di Anicav, l’Associazione nazionale industrie delle conserve vegetali.

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All’estero si registra un andamento positivo per le conserve di pomodoro nazionali con un aumento medio a livello mondiale delle esportazioni del 6% nei primi otto mesi del 2015 rispetto all’anno precedente. “E’ il risultato della spinta della ripresa economica, del tasso di cambio favorevole e dell’effetto propulsivo di Expo- ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che- anche la first lady Michelle Obama nella sua visita in Italia ha affermato che con ‘un pacco di pasta, pomodoro e basilico in trenta minuti si realizza un pasto delizioso’. Il pomodoro italiano ha tutte le caratteristiche per cogliere le nuove tendenze dei consumi a livello internazionale che premiano l’identità de Made in Italy e le proprietà salutistiche della dieta mediterranea di cui è un componente fondamentale. Per non sperperare il patrimonio di credibilità conquistato occorre lavorare su legalità e trasparenza con l’estensione a tutti i derivati, dal concentrato ai sughi pronti, dell’obbligo di indicare la provenienza del pomodoro, già in vigore in Italia per le passate”. Così in un comunicato la Coldiretti.


“Una esigenza di fronte all’aumento del 567% nei primi otto mesi delle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina che è diventato il primo fornitore. Senza dimenticare la necessità di superare le barriere doganali ancora presenti in alcuni importanti Paesi come gli Stati Uniti dove a limitare la competitività sulle conserve di pomodoro italiane sono i pesanti dazi che sono ancor più inaccettabili alla luce dell’avvio del negoziato sul libero scambio (Ttip)”, conclude Moncalvo. Secondo l’analisi della Coldiretti le conserve di pomodoro sono una delle punte dell’agro-alimentare italiano, con una fortissima propensione all’export, visto che circa il 60% dei derivati è destinato ai mercati internazionali. La produzione totale Italia nel 2015 è stata stimata in 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro fresco con un aumento del 7% rispetto al 2014 che generano un fatturato di 3 miliardi di euro in un sistema che dà lavoro a 8 mila produttori agricoli e 10 mila addetti nella parte industriale che vede impegnate 110 industrie e 54 Organizzazioni dei Produttori. Il pomodoro è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che ne consumano circa 35 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria. Ad essere preferiti, sono stati nell’ordine le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi, i pelati e i concentrati, conclude la Coldiretti.

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