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Rampelli: “A Predappio immagini patetiche, ma non c’entra niente con un rave party”

L'esponente di FdI e vicepresidente della Camera: "Non sono un nostalgico, quelle sono persone che non hanno prospettive. Ma se la magistratura non interviene è perché non c'è apologia di fascismo ma atteggiamenti folcloristici"

Pubblicato:02-11-2022 18:55
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 18:55

fabio_rampelli
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ROMA – “Il raduno di Predappio è stato gestito da diversi governi nel corso della storia ma non è mai stato elemento di attenzione come in questo momento. Non c’entra niente con un rave party: lì ci sono persone che possono essere criticate, io non ci sono mai stato in vita mia, non sono un nostalgico, quelle immagini sono patetiche, sono persone che non hanno prospettive, a me piace l’idea di trasformare la realtà che mi sta intorno invece che contemplare gli antichi egizi”. A parlare, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1, è il deputato di FdI e vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

In quella manifestazione a suo avviso si può ravvisare il reato di apologia di fascismo? “Il reato di apologia di fascismo esiste, evidentemente se le forze dell’ordine e la magistratura non sono intervenuti è perché non si ravvisa il reato“, risponde Rampelli. Sono solo “atteggiamenti folcloristici, dal punto di vista politico assolutamente nessuna condivisione e nessuna tolleranza”.

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RAMPELLI: “IL TESTO DELLA NORMA ANTI-RAVE SI PUÒ MODIFICARE”

Il reato di rave party dopo quanto accaduto a Modena? “Se non fosse stato per l’intervento del Governo il rave party sarebbe stato legale, grazie a noi è diventato illegale stare dentro edifici o terreni occupati abusivamente, drogandosi e spacciando. Se in questi anni nessuno è intervenuto si vede che la norma non era molto chiara. Negli ultimi dieci anni ai rave ci sono stati 12 morti, quasi tutti per overdose“, dichiara Rampelli.

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Sul testo delle polemiche, l’esponente meloniano spiega: “Questo è un reato stringente e circostanziato che cerca di dire a tutti i ragazzi, specie a quelli che vengono da fuori, che non si può venire in Italia a drogarsi, spacciare droga, ubriacarsi. Dal 2008 ad oggi è stato fatto almeno un rave party all’anno in Italia, a volte anche due…”. Questo decreto varrà solo per i rave? “La norma prevede il reato di invasione di terreni o edifici all’interno dei quali si svolgono attività pregiudizievoli per la salute, la sicurezza e l’ordine pubblico. Non credo quindi che possa esser affiancata ad altre manifestazioni – prosegue Rampelli – ma in ogni caso l’iter del decreto è lungo, se l’opposizione è animata dalle migliori intenzioni, lo si modifica insieme. Certo che si può migliorare”, assicura il vicepresidente della Camera.

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RAMPELLI: “NOME FRATELLI D’ITALIA SCELTO DA ME, GIORGIA VOLEVA ‘FIGLI'”

Nel corso dell’intervista a ‘Un Giorno da Pecora’, Rampelli svela: “È vero che ho inventato io il nome Fratelli d’Italia”. Giorgia Meloni avrebbe voluto che il partito si chiamasse Figli d’Italia ma, spiega Rampelli, “il concetto ci piaceva molto ma non funzionava molto e si prestava a prese in giro“.

Per quanto riguarda l’attuale denominazione del partito, invece, il vicepresidente della Camera spiega: “Era una definizione identificante e somigliava molto ai partiti di centrodestra”. Come reagì Meloni alla proposta? “Senza entusiasmo. Poi ci ragionammo e alla fine venne fuori che FdI era il nome più ficcante“.

Rampelli infine consiglia un nome anche agli avversari del Pd: “Forse PdP, partito del Popolo”. A sinistra chi è il suo preferito? “Renzi, nelle sue prolusioni diverte, è divertente e simpatico”, conclude il deputato di FdI.

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