NEWS:

La tragedia dei bimbi morti al largo di Lampedusa, scattano 2 fermi

I corpi furono trovati ustionati dai soccorritori

Pubblicato:02-11-2022 15:15
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 15:38

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – Una scintilla provocata da uno degli scafisti per fare ripartire il motore dell’imbarcazione avrebbe innescato accidentalmente l’incendio che ha ucciso due bambini migranti sulla rotta verso Lampedusa. Lo sostiene la Procura di Agrigento, guidata al momento da Salvatore Vella, che ha disposto il fermo di due cittadini senegalesi accusati di essere gli scafisti dell’imbarcazione giunta al largo dell’isola con a bordo i corpi dei due piccoli, tra cui una bimba neonata che avrebbe compiuto un anno il 5 dicembre.

LA DINAMICA DELL’INCENDIO

Nel corso della traversata il motore del barchino, che trasportava 36 cittadini del Ghana e della Costa d’Avorio, andò in avaria e uno dei due scafisti provò a riavviarlo con una scintilla senza curarsi della benzina trasportata a bordo e che era stata versata durante la navigazione dai serbatoi ausiliari di fortuna alla tanica del motore. Da qui, secondo la ricostruzione della Procura, l’esplosione delle taniche ancora piene di carburante e l’incendio a bordo che ha ucciso i due bambini, Mael e Alina. L’esplosione scaraventò alcuni migranti fuoribordo, ferendone altri con ustioni di diversa entità. L’incendio fu domato con l’acqua del mare, fino all’arrivo poi dei soccorsi.

LE ACCUSE

I due senegalesi sono stati fermati dalla squadra mobile di Agrigento con l’accusa di essere gli scafisti dell’imbarcazione sulla quale il 19 ottobre furono trovati i corpi bruciati dei due bambini. Il fermo è stato disposto dalla Procura e convalidato dal gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. L’indagine si è avvalsa delle dichiarazioni dei migranti che hanno viaggiato a bordo del barchino. I due senegalesi, di 24 e 33 anni, sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata e morte come conseguenza di altro reato. Tra le vittime, oltre ai due bambini, ci sarebbe “almeno una donna”, mentre ustioni gravi sarebbero state riportate da altre due persone che facevano parte del gruppo dei 36 a bordo.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it