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Sgarbi e l’incoronazione di ‘Giorgia I’

Il sottosegretario alla Cultura colora il grigio deflusso da palazzo Chigi dei nuovi membri del governo

Pubblicato:02-11-2022 13:53
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 10:35

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ROMA – Per fortuna che Sgarbi c’è. In una mattinata altrimenti grama di spunti, ci pensa l’iperbolico sottosegretario alla Cultura a colorare il grigio deflusso da palazzo Chigi dei nuovi membri del governo. Tanti e tante escono in silenzio. Come Galeazzo Bignami (quello che si vestì da nazista a una festa) e Augusta Montaruli (quella che andava in gita a Predappio con croce celtica e braccio alzato), tra i più inseguiti dalle telecamera. Bocche cucite per loro. Sgarbi, invece, non si sottrae a nessuno. “Sono il più a sinistra di questo governo”, dice. La più gustosa, però, è la domanda al critico d’arte: quale quadro descriverebbe meglio il giuramento di oggi? “L’incoronazione di Napoleone”, risponde lui senza esitazione.

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Niente di meno che l’imperatrice Giorgia I. Addirittura. È il quadro del pittore francese Jacques-Louis David, custodito al Louvre: la scena di Napoleone incoronato si svolge il 2 dicembre 1804 nella cattedrale di Notre Dame a Parigi. Non pago, Sgarbi passa a parlare di futurismo: “Visto quello che è avvenuto in questi giorni, penso alla ‘Rissa in galleria’, che è un dipinto che dà il senso di tumulto, rave, contestazioni. Quello è un quadro inquietante e prefigurante”. È di Umberto Boccioni, del 1910, conservato nella pinacoteca di Brera.


A proposito di rave, sebbene si definisca “il più a sinistra del governo”, Sgarbi appoggia l’azione dell’esecutivo:Che sia una normativa liberticida lo dice quel poveretto di Conte, invece è giusto punire quelli che mettono a rischio la salute delle persone. Abbiamo l’associazione di stampo mafioso con tre persone o quattro… questa è una violenza grave alle persone: la diffusione della droga, il bere, il rovinare i luoghi privati. Se uno deve fare una manifestazione o un concerto deve chiedere l’autorizzazione. L’idea che non sia autorizzata è grottesca”. Per Sgarbi si tratta di “una trasgressione evidente, poi è chiaro che puoi misurare la pena ed è forse indicata in modo troppo alto, ma che sia punito chi fa una cosa irregolare è giusto. Chi trasgredisce individualmente lo fa per sé, chi lo fa in gruppo lo fa contro gli altri. Quindi è necessariamente un reato”.

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