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“Sardegna chiama Sardegna”, nell’isola si affaccia movimento di giovani

In vista delle elezioni regionali del 2024, verso la nascita di un nuovo soggetto politico formato da under 40. Assemblea costitutiva il 6 novembre a San'Anna, Oristano.

Pubblicato:02-11-2022 13:25
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 13:32
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CAGLIARI – In vista delle elezioni regionali del 2024, si affaccia in Sardegna un nuovo soggetto politico formato da under 40. Se è ancora presto per poterlo etichettare come “movimento”, qualcosa di più si saprà dopo l’assemblea costitutiva che si terrà il 6 novembre a San’Anna, Oristano, dopo l’appello firmato da quasi 80 giovani provenienti da tutta l’isola e pubblicato sul sito www.sardegnachiamasardegna.eu. All’appuntamento, chiamato “Sardegna chiama Sardegna“, sono attese quasi 300 persone, fanno sapere gli organizzatori, che si sono registrate in soli dieci giorni grazie al passaparola e al tam-tam sui social network.

“BASTA CON CLASSE POLITICA CLIENTERALE E INADEGUATA, ISOLA STA SPROFONDANDO”


Siamo lavoratrici e lavoratori autonomi o dipendenti, in cerca di occupazione, studenti e studentesse– si legge in un comunicato dei promotori-. Viviamo vite precarie e ogni giorno ci impegniamo per vivere la nostra isola dignitosamente, mettendo le nostre energie nelle amministrazioni locali, nell’associazionismo, nel mondo della cultura e del volontariato”. Ma, sottolineano, “questo impegno non basta più. Tutti gli indicatori e le vertenze aperte dipingono un’isola in caduta libera, nella quale è difficile immaginarsi un futuro“.
Non è realistico, prosegue la nota, “delegare le soluzioni a chi ci ha irresponsabilmente condotto in questa situazione. La gran parte della classe politica al governo della nostra isola è clientelare, inadeguata al ruolo che svolge, subalterna a multinazionali, grandi aziende predatorie, fondazioni private e massoneria che decidono le sorti della Sardegna senza mai essere stati eletti da nessuno”, è l’attacco. La Sardegna “che ereditiamo da loro è sempre più impoverita, spopolata e depressa- si legge-. Abbiamo sentito la necessità di agire concretamente, organizzando una chiamata pubblica aperta a tutti coloro che, indipendentemente da età ed esperienze pregresse, vogliono immaginare e costruire un’isola più giusta, sostenibile, generativa di opportunità, democratizzata e autodeterminata”.
È illusorio, continua la nota, pensare che possa bastare qualche nuovo nome “e la solita alternanza tra gruppi di potere nelle prossime scadenze elettorali. Serve al contrario una solida alternativa politica che risponda concretamente alle diverse istanze sociali e che persegua una trasformazione profonda del quadro socio-economico con progetti credibili e pragmatici“. Per costruirla l’unica strada “è quella di far irrompere nel dibattito pubblico i bisogni e i progetti di cambiamento della maggioranza delle persone che vivono quotidianamente i disagi e le potenzialità inespresse di questa terra”. Perciò, si chiude il comunicato, il 6 novembre “apriremo un percorso di partecipazione inedito che ambirà a costruire un grande movimento di cambiamento politico e culturale, verso e oltre le prossime scadenze elettorali. Ci ritroveremo in tavoli di lavoro tematici, adottando strategie di partecipazione attiva e progettazione partecipata che nei prossimi mesi replicheremo in tutti i territori della Sardegna e online”.


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