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Letizia Moratti si dimette: “Regione Lombardia non risponde più ai cittadini”. Al suo posto Bertolaso

L'ormai ex vicepresidente e assessore regionale: "Preoccupata per la scelta di anticipare il reintegro dei professionisti della sanità non vaccinati e il condono sulle multe ai no vax". Fontana: "Guarda verso sinistra"

Pubblicato:02-11-2022 11:35
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 18:56

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MILANO – “Di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia”. Lo annuncia Letizia Moratti, aggiungendo che si tratta di “un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”. Al suo posto il governatore ha nominato come assessore al Welfare l’ex capo della Protezione Civile ed ex consulente Covid della giunta, Guido Bertolaso. E su Moratti, Fontana ha detto: “È chiaro che guarda verso sinistra, e non da oggi”.

LE CRITICHE DI MORATTI ALLE SCELTE DEL GOVERNO SUL COVID

“Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico– spiega ancora Moratti annunciando le sue dimissioni da vicepresidente della Lombardia– anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia”. L’attacco è quindi anche alla linea del governo di centrodestra, coi primi provvedimenti di questi giorni sulla chiusura dell’emergenza covid, che Moratti ha gestito in Lombardia dal gennaio 2021 su chiamata di Matteo Salvini. “Da una parte prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa. Dall’altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini”.

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“Si tratta- marca la differenza col centrodestra Moratti- di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito. Credo infatti che se oggi il Paese è in sicurezza per quanto riguarda il Covid, lo dobbiamo senza alcun dubbio all’adesione massiccia alla campagna vaccinale dei mesi scorsi. Che è riuscita grazie allo straordinario senso di responsabilità civica dei cittadini lombardi, così come all’enorme impegno di medici, infermieri, militari, protezione civile e volontari, protagonisti di un processo che ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura. Un successo- è la sottolineatura forte dell’ex numero due della giunta lombarda- di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido”.

“Nel dare le dimissioni, con spirito di correttezza e lealtà- conclude Moratti- sottolineo che rimango a disposizione della Regione per un ordinato passaggio di consegne dello stato di avanzamento dei progetti che ho e abbiamo attivato. Mi riferisco a temi e politiche che mi stanno particolarmente a cuore, oggetto delle mie ultime proposte di delibere che riguardano importanti investimenti pubblici per la salute dei cittadini, per la realizzazione di ulteriori Case di Comunità e per ridurre drasticamente le liste di attesa negli ambulatori”.

BERTOLASO NUOVO ASSESSORE REGIONALE AL WELFARE

Sarà Guido Bertolaso il nuovo assessore al welfare “senza distrazioni politiche” di Regione Lombardia. La nomina viene annunciata dal presidente Attilio Fontana che liquida così l’addio di Letizia Moratti (che attendeva da settimane un pronunciamento della coalizione di centrodestra alla sua “disponibilità” a candidarsi alle regionali di inizio 2023): “I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti erano fondati. È chiaro che guarda verso sinistra e non da oggi“.

Fontana ha scelto Bertolaso “dopo aver informato i leader del centrodestra”. L’ex consulente Covid della giunta lombarda si occuperà “esclusivamente dei bisogni dei cittadini a partire dagli interventi sulle liste di attesa“. Bertolaso, lo presenta Fontana, è stato un “protagonista della campagna vaccinale in Lombardia e profondo conoscitore della macchina operativa della sanità lombarda“. Una sostituzione immediata (e preparata per tempo) anche perché “è sorprendente che l’assessore al Welfare dichiari oggi che l’azione della Giunta non sia sufficiente. Ne fa parte da un anno e mezzo e non mi pare che abbia sollevato mai problemi. Ciò che però conta oggi è che l’eccellente lavoro sulla campagna vaccinale e sul recupero delle prestazioni frenate dal Covid, che non può fermarsi. Su questo sono impegnati i direttori generali di tutte le Ats e Asst della Regione ed è necessario non perdere nemmeno un attimo”, ha concluso il governatore.

LA RICHIESTA DI MORATTI A BERTOLASO

“Auspico sinceramente che, con la determinazione che tutti gli riconosciamo”, Bertolaso “saprà da subito convincere il presidente Fontana, diversamente da quanto non sia riuscita a fare io, a non reintegrare nelle strutture sanitarie i medici no vax. Posizione peraltro già presa in queste ore da altri governatori regionali”. È la raccomandazione a Guido Bertolaso di Letizia Moratti, che formula al neo assessore al Welfare “i migliori auguri di buon lavoro. Guido ha collaborato con me, insieme con tutta la struttura Welfare, in un momento davvero difficile in piena condivisione di strategie e obiettivi”, spiega l’assessora uscente.

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