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Il viceministro Sisto: “La nuova norma deve colpire solo i rave party: escludere manifestazioni e occupazioni”

Per il numero due della Giustizia "se necessario il testo sarà reso più tipico, tassativo e puntuale per evitare disinterpretazioni"

Pubblicato:02-11-2022 10:54
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 18:17

decreto anti rave
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ROMA – “Se necessario, la norma contro i rave party sarà resa più tipica, tassativa e puntuale nel corso del dibattito parlamentare per evitare disinterpretazioni che ne possano tradire il senso. L’intenzione è quella di colpire i rave, ossia situazioni in cui, soprattutto a causa del largo uso di sostanze stupefacenti, si creano pericoli concreti per l’ordine e la salute pubblica“. Così a Radio24 il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

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“Proprio l’uso di sostanze stupefacenti – ha proseguito – può essere utilizzato come elemento per tipizzare la fattispecie. Una cosa è certa: le occupazioni delle scuole e le manifestazioni di protesta civile devono essere evidentemente escluse dalla norma. Non ci sarà un ‘ravismo’ generalizzato delle manifestazioni di protesta. La libertà di pensiero, come Forza Italia da sempre sostiene, non può essere e non sarà conculcata”.


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Quanto alla possibilità di intercettazioni, per Sisto “non devono essere possibili, come la stessa Presidente Meloni ed il ministro Tajani hanno ritenuto; e meno che mai quelle preventive. L’unico sistema certo per ottenere questo risultato è quello di portare la pena a un livello che ne inibisca l’uso”.

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