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Milano, Carla Fracci e Gino Strada entrano nel Famedio

Sulle mura del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano entrano 24 nuovi nomi, tra cui i sindaci Tognoli e Formentini. Ma anche Battiato e Milva

Pubblicato:02-11-2021 19:39
Ultimo aggiornamento:02-11-2021 19:39
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – Da oggi sulle mura del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano ci sono 24 nomi ‘illustri’ in più. Tra loro spiccano due sindaci, il socialista Carlo Tognoli, deceduto a marzo, e il ‘borgomastro’ Marco Formentini, il primo leghista a guida della città eletto nel 1993 e scomparso lo scorso gennaio. Ma anche il cantautore Franco Battiato, la ballerina Carla Fracci – prima donna a entrare nel Famedio – e il fondatore di Emegency Gino Strada.

E ancora: la ‘pantera di Goro’ Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, l’ex consulente di Finivest Bruno Ermolli (colui che propose a Giuseppe Sala di entrare in Comune come direttore generale durante la giunta di Letizia Moratti) il testimone dell’Olocausto Nedo Fiano, padre del senatore Emanuele, il poeta Franco Loi, i designer Enzo Mari e Paola Besana, lo storico Giorgio Galli, la partigiana Rossana Rossanda e Livio Caputo, giornalista e per poco meno di un mese anche direttore ad interim de ‘Il Giornale’ fino al giorno della sua morte, il 14 giugno scorso.


Le loro lapidi adesso figurano vicine a quelle di Alessandro Manzoni e di Carlo Cattaneo. “Ogni anno – come spiega il sindaco Giuseppe Sala, presente alla cerimonia insieme all’assessore ai Servizi Civici Gaia Romani e alla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi – ripenso a persone illustri, a volte anche amici, che se ne sono andate”. E questo del Famedio “è un tributo molto bello, una tradizione milanese di cui dobbiamo essere orgogliosi“.

Un omaggio poi a Tognoli e Formentini, “due sindaci diversi tra loro ma che hanno segnato periodi diversi della storia di Milano e sempre orientati alla ricerca del dialogo”, ma anche a Carla Fracci e Gino Strada. Sala si sofferma in particolare sull’étoile: “Un riconoscimento per lei che non è solo un ossequio formale – commenta il sindaco – ma anche il segno di una società più matura e giusta“.

Sul fondatore di Emergency entrano invece in gioco i ricordi personali: “Sono deviato dal senso di amicizia – dice Sala – pochi mesi prima che se ne andasse ho celebrato il suo matrimonio. Un personaggio controverso per qualcuno, per me era solamente un benefattore dell’umanità“. Tuttavia, nel discorso Sala rende merito a tutti i 24 cittadini ‘illustri’ iscritti al Famedio: “Milanesi che ci hanno dimostrato come si possa raggiungere il proprio sogno di grandezza – conclude il sindaco – sempre avendo in mente e nel cuore la voglia di voler fare il bene della comunità”.

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