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Alla Cop26 cento Paesi firmano per lo stop alla deforestazione entro il 2030

Anche trenta multinazionali impegnate a sospendere ogni investimenti che aggravi la deforestazione

Pubblicato:02-11-2021 12:42
Ultimo aggiornamento:02-11-2021 20:58

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ROMA – “Un accordo chiave per proteggere e ripristinare le foreste della Terra”, sottoscritto da oltre cento Paesi, è stato annunciato oggi dal primo ministro britannico Boris Johnson nel corso della conferenza sul clima Cop26 in corso a Glasgow.

Il capo di governo, ospite dei lavori, ha aggiunto: “Questi grandi ecosistemi pieni di vita, vere cattedrali della natura, sono i polmoni del nostro pianeta”. L’intesa sancisce l’impegno degli Stati a porre fine alla deforestazione e a invertire la tendenza del fenomeno entro il 2030. Previsti, in una dichiarazione pubblicata sul sito della Cop26, stanziamenti pubblici e privati per oltre 19 miliardi di dollari. Esperti citati oggi dall’emittente britannica Bbc hanno però ricordato che un accordo già sottoscritto nel 2014 aveva “fallito del tutto” nel contrastare il fenomeno.

Tra i governi firmatari figurano quelli di Canada, Brasile, Russia, Cina, Indonesia, Italia e Repubblica democratica del Congo. Insieme, questi Paesi varrebbero circa l’85 per cento delle foreste del mondo. Rientra nell’intesa la creazione di un fondo da circa un miliardo destinato a proteggere il bacino del fiume Congo, la seconda foresta pluviale più estesa del pianeta dopo l’Amazzonia. A Glasgow è stato anche segnalato l’impegno di 30 multinazionali finanziarie e assicurative, tra le quali Aviva, Schroders e Axa, a sospendere ogni investimento che aggravi la deforestazione.


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