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A Fukuoka concluso con successo primo forum Italia-Giappone

Il meeting annuale della Japan Italy Economic Federation è stato organizzato con il patrocinio della Japan Business Federation (Keidanren) e con la media partnership di DIRE

Pubblicato:02-11-2020 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:10
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FUKUOKA – Si è concluso con successo a Fukuoka, nella regione del Kyushu, in Giappone, il primo Forum Italia-Giappone, meeting annuale della Japan Italy Economic Federation organizzato con il patrocinio della Japan Business Federation (Keidanren) e con la media partnership di DIRE. L’evento, che prende il posto del già noto Nishinippon Business Forum, per meglio rispondere alla crescente rilevanza politico-istituzionale assunta negli ultimi anni e per meglio chiarire la natura di iniziativa il cui scopo principale è quello di contribuire al libero dialogo tra Italia e Giappone, ha lo scopo di offrire una occasione di incontro e di interazione tra decisori di alto livello e mantenere un osservatorio stabile sulle dinamiche economiche in atto tra i due paesi

Con un format adattato alle circostanze imposte dalla pandemia, la riunione ha mantenuto il suo fulcro nella tavola rotonda intitolata ‘Italia e Giappone: scenari e prospettive per nuove sinergie‘, alla quale sono seguiti i consueti incontri istituzionali, conclusi con la cena finale. Tra i temi al centro di questa edizione, intitolata ‘L’Italia riparte e guarda al Giappone per il post CoViD‘, innovazione, ambiente, startup e una vasta panoramica del quadro politico-economico-sociale italiano offerto dai contributi raccolti in pillole da DIRE e introdotti dal direttore Nicola Perrone

Tra gli ospiti che hanno preso parte in video il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto; Piero Fassino, presidente della commissione Esteri della Camera dei deputati; Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive della Camera dei deputati; Gianni Girotto, presidente della commissione Industria, commercio e turismo del Senato; Sergio Silvestrini, segretario nazionale della CNA; Ermete Realacci, presidente di Symbola; Riccardo Garosci, vice presidente e responsabile internazionalizzazione Confcommercio, preceduti dal punto di Roberto Antonini, storico moderatore della riunione. 

Tra i relatori presenti in persona, l’Ambasciatore d’Italia in Giappone Giorgio Starace ha presentato le attività messe in campo dal sistema Italia in Giappone, offrendo al contempo un quadro aggiornato dell’interscambio tra i due paesi. Il vescovo di Fukuoka Mons. Josep Abella ha invece portato un contributo sul tema dei valori alla base della nuova società cosi’ come emerge nel post Covid, partendo dalla enciclica ‘Fratelli Tutti’ di Papa Francesco. Tra le autorità giapponesi presenti il governatore di Fukuoka Hiroshi Ogawa, il direttore generale della Banca del Giappone Jun Tomita e i referenti parlamentari della Japan Italy Economic Federation in collegamento da Tokyo, il senatore Satoshi Oie e il deputato Makoto Oniki, hanno invece esteso il confronto al tema del CoViD e degli spazi per rilanciare la collaborazione tra i due Paesi, in particolare nei settori ambiente e innovazione. 

“Sono orgoglioso di portare nuovamente qui a Fukuoka la testimonianza del Sistema Italia in Giappone, in un anno che è stato carico di sfide e incognite ma che abbiamo sin qui affrontato con grande determinazione, in un contesto come il Forum Italia Giappone, che prosegue l’eredità del prestigioso Nishinippon Business Forum e che è divenuto a tutti gli effetti un evento cardine per il dialogo tra Italia e Giappone”, ha affermato l’Ambasciatore Starace. “Con rinnovata tenacia continueremo a perseguire gli obiettivi prioritari di rafforzare il dialogo e le relazioni economico commerciali, consolidando la cooperazione bilaterale con il Giappone anche sullo scenario internazionale. Proprio in Giappone l’export italiano ha registrato la migliore performance negli ultimi anni– ha aggiunto Starace nel corso del suo intervento- Grazie all’entrata in vigore il Primo febbraio 2019 dell’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra Unione Europea e Giappone, le nostre esportazioni sono aumentate del 20% in base ai dati ISTAT e hanno raggiunto la cifra record di 10 miliardi di euro, e nel primo anno di EPA l’Italia si è distinta come il Paese UE che ha saputo utilizzare maggiormente le preferenze dell’accordo, con circa 3 miliardi di nostre merci che sono entrate nel grande mercato giapponese attraverso le tariffe agevolate EPA”. 

“Italia e Giappone si trovano a fronteggiare una situazione internazionale molto particolare, un complesso contesto geopolitico caratterizzato da una competizione strategica tra i grandi player della politica internazionale, e a questo contesto già così complesso si aggiunge anche la sfida comune nei confronti della pandemia del CoViD-19 e i suoi riflessi che non sono soltanto sanitari ma anche e pesantemente economici”, ha affermato nel suo contributo in video Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Esteri. “Il nostro comune impegno- ha proseguito Scalfarotto- penso debba mirare a coordinare il contributo che i rispettivi sistemi economici sono in grado di esercitare sia sulle dinamiche delle catene globali del valore, ma anche sul sistema del commercio multilaterale. E proprio nei termini della nostra cooperazione bilaterale dobbiamo porci l’obiettivo di sviluppare una agenda futura ambiziosa, che superata la fase dell’emergenza sanitaria preveda il pieno coinvolgimento dei maggiori stakeholders pubblici e privati”.

Un focus sui pesanti effetti della pandemia è stato proposto da Hiroshi Ogawa, governatore di Fukuoka, che ha sottolineato come “la diffusione del nuovo coronavirus è diventato un problema globale. Dovremo fare i conti con questo problema ancora per molto tempo, fino allo sviluppo di vaccini e terapie adeguate. Nel frattempo aumenteremo le misure a sostegno delle attività sociali ed economiche cercando al contempo di prevenire le infezioni ed aprendo le porte ad ogni forma di collaborazione con Paesi amici come l’Italia”.

Particolarmente applauditi i contenuti espressi dai rappresentanti della parte produttiva del Paese, tra cui il segretario generale della CNA Sergio Silvestrini, il quale ha posto enfasi sul tema della bellezza che lega i due Paesi: “Se è vero che la bellezza salverà il mondo, come diceva Fedor Dostoevskij, allora il mondo sarà salvato dal Giappone e dall’Italia. Non ci sono altri due Paesi, infatti, che apprezzino tanto il ‘bello’ e producano tanto ‘bello’. Io che sono segretario generale della CNA so quanto le creazioni manuali, di precisione, lavorate con passione accomunino Giappone e Italia. Nessuno può dimenticare, del resto, che i primi residenti italiani in Giappone, ancora nell’Ottocento, furono artigiani: corallari di Torre del Greco e setaioli piemontesi. Ma la bellezza non è il solo elemento. Dalla Costituzione democratica a un welfare che non dimentica gli ultimi è la stessa struttura statuale a essere simile”.

Proprio sul tema della struttura sociale, ma anche economica che presenta similitudini tra i due sistema-Paese si è inserito il seguitissimo intervento del presidente di Symbola Ermete Realacci. “Ci sono al mondo solo cinque Paesi che hanno un surplus manifatturiero superiore ai 100 miliardi di dollari e oltre a Cina, Germania e Corea ci sono proprio Italia e Giappone. In Italia si sta sempre più affermando un rapporto forte non solo tra manifattura e bellezza, questo è parte della nostra tradizione, ma anche tra manifattura e sostenibilità. Le imprese italiane che investono nell’ambiente, nelle rinnovabili, nel risparmio energetico, in innovazione, sono quelle che stanno andando meglio e questa loro conversione ha portato oltre al prestigio dell’azienda anche ad una forza economica molto maggiore” ha dichiarato in proposito Realacci, aggiungendo: “In Italia recuperiamo il doppio delle materie prime rispetto alla media europea, molto più della Germania, e questo anche perché l’Italia è un Paese povero di materie prime e quindi, come il Giappone, siamo stati costretti ad essere piu efficienti, a scommettere su quella grande fonte di energia rinnovabile non inquinante che è l’intelligenza umana”.

Al termine del lancio dei contributi da Roma, Roberto Antonini, firma della DIRE e moderatore del Forum dal 2017, ha aggiunto un richiamo alla cultura del Sol Levante: “Ci ispiriamo in questa fase a due regali al mondo giunti dalla cultura giapponese, due esempi del saper fare, e dell’arte dell’artigianato: sashiko e boro, e kintsugi, l’arte della riparazione visibile, tessile e delle ceramiche, una riparazone non nascosta, perché deve rimanere traccia di quello che è accaduto. Ecco, noi usciremo da questa fase con delle crepe, subiremo delle conseguenze che saranno drammatiche, ma dobbiamo riempire quest’esperienza, dovremo riempirne le crepe con l’oro di una nuova consapevolezza, quella che ci dice che se ne esce insieme, perché nessuno si salva da solo”.

L’atteso focus sulla politica italiana, tema che appassiona i partecipanti al forum e, in generale, i giapponesi, è stato offerto dal direttore della DIRE Nicola Perrone. “Per quanto riguarda la situazione politica- ha sintetizzato il direttore nel suo videointervento- qui in Italia siamo nel pieno di un’epidemia che sta mettendo a dura prova non soltanto le istituzioni, non soltanto le azioni del governo e della maggioranza che sostiene il governo ma anche i cittadini. Questo virus cristallizza tutto il quadro politico, e nessuno può pensare di mettere in discussione un governo, una leadership in questo momento, quando appunto si sta trattando della salute, della vita e della morte dei cittadini europei e italiani”.

“Viviamo una situazione inedita, la prima pandemia globale dell’epoca moderna che per la prima volta investe un mondo globalizzato come non lo era mai stato prima e quindi i cui effetti ricadono su tutti. Se da una parte il virus ci costringe a tenere come priorità la salute, dall’altro abbiamo bisogno di far sì che l’economia e le relazioni non solo non si fermino ma anzi trovino nuovo slancio e vigore”, ha commentato Daniele Di Santo, presidente della Japan Italy Economic Federation e fondatore del Forum. E quanto all’iniziativa, il presidente Di Santo ha concluso: “A partire da oggi il nome di questo gruppo di lavoro, che è nato nel 2013 e ci ha accompagnato come Nishinippon Business Forum per quasi otto anni, muta in Forum Italia Giappone. Non si tratta di una modifica ‘estetica’, ma rispecchia il cambiamento che sul piano dei contenuti ha avuto il Forum in questi anni, che oggi è stato riconosciuto dalle autorità dei due Paesi come evento cardine per i rapporti tra Italia e Giappone”.

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