mercoledì 19 Novembre 2025

Strage di Paupisi, parla il figlio maggiore: “Mio padre depresso ma si curava, mai stato violento”

Mario è il figlio maggiore di Salvatore Ocone, l'unico che non era a casa al momento della tragedia. Il grande rammarico: "Se ci fossi stato io....". La sorella Antonia resta intubata, stazionarie le sue condizioni

ROMA – “Mio padre era un lavoratore, non ha mai mostrato segnali di violenza” e ancora, “l’ho sentito l’ultima volta venerdì sera, abbiamo fatto i soliti discorsi. Era tutto normale”: Mario Ocone, 23 anni, parla di suo padre con gli occhi bassi. Sarà l’ennesima intervista davanti alla telecamera a cui non riesce a sfuggire e a dire di ‘no’. Non ne ha la forza, e si vede. Risponde quasi rassegnato, sfinito, dopo la tragedia che gli è piombata addosso.

LEGGI ANCHE: Moglie e figlio uccisi a colpi di pietra, Salvatore Ocone confessa il duplice omicidio, la figlia in fin di vita
LEGGI ANCHE: Strage di Paupisi, la 17enne è stata operata nella notte, è in prognosi riservata. I figli colpiti da Ocone subito dopo la madre

I FATTI

Da due giorni la sua vita è stata sconvolta, distrutta. Lui era a Rimini, dove si è trasferito appena finiti gli studi, per lavorare, quando- martedì 30 settembre- lo hanno rintracciato i carabinieri e ha saputo. Ha perso la mamma, Elisabetta, e Cosimo, il fratellino di 15 anni, mentre la sorella Antonia di 16 sta lottando per la vita in un letto di ospedale, per le gravi ferite riportate. E a spazzare via il futuro della sua famiglia è stato il padre, Salvatore Ocone, con una pietra. L’uomo ora si trova nel carcere di Benevento.

“GLI VOLEVO BENE, NON POSSO PERDONARLO”

La strage familiare di Paupisi ha lasciato interdetta tutta l’Italia che cerca di capire il perché e se c’è un perché. E si aspetta di sentirlo proprio da questo ragazzo esile che sulle spalle si porta un peso indicibile. Lui, ai cronisti e davanti alle telecamere, sa solo dire che a papà voleva bene, ma non può perdonarlo. Tra le domande insistenti, che da ieri gli stanno facendo i giornalisti, torna quella a cui non sa e non può ancora rispondere: “Lo andrai a trovare in carcere?”. Mario per ora oppone a bassa voce un sincero “Non lo so”.

IL SENSO DI COLPA PER NON ESSERCI STATO

Le parole non vengono a nessuno in un momento così, tanto meno a un giovane introverso come lui. Sul perché sia potuto succedere lui risponde aprendo ad altri interrogativi. “Che mio padre soffrisse di depressione ormai lo sanno tutti, ma nessuno era mai arrivato a pensare che potesse accadere una cosa del genere. Lui prendeva i farmaci, era seguito”. E ci tiene ad allontanare l’idea che la sua famiglia vivesse nel terrore .”Sì, qualche litigio tra lui e mia madre capitava, ma come in tutte le coppie- minimizza- A casa nostra non c’era un ambiente malato”. Il suo più grande rammarico è che, quella tragica mattina di martedì, lui non era a casa. “Sono sicuro che se ci fossi stato io tutto questo non sarebbe successo”, dice, esprimendo tutto il suo senso di colpa.

L’ATTESA E LE SPERANZE PER LA SORELLA

Nella giornata di ieri, mercoledì 1 ottobre, Mario è stato all’Istituto neurologico Mediterraneo di Pozzilli, in provincia di Isernia, dove si trova sorella. La ragazza è l’unica sopravvissuta alla strage: dopo un intervento delicatissimo, è ora ricoverata in terapia intensiva, in condizioni ancora difficili. “Per ora ha subito un intervento delicato ed è in coma farmacologico. Dobbiamo aspettare”.

LA DIAGNOSI DEL PADRE E IL TSO

Gli accertamenti dei carabinieri hanno confermato che all’uomo era stata diagnosticata una “psicosi cronica” e che nel 2011 fu sottoposto a Tso. Della famiglia Ocone non si erano mai occupati i servizi sociali, né c’erano mai state denunce o segnalazioni per atti violenti da parte di Salvatore.

NEUROMED: “STAZIONARIE LE CONDIZIONI DI ANTONIA, PROGNOSI RESTA RISERVATA”

“Le condizioni cliniche sono rimaste stazionarie nel loro complesso”. È quanto si legge nell’ultimo bollettino medico diramato dal Neuromed di Pozzilli (Isernia), dove è ricoverata Antonia Ocone, la figlia di Salvatore, che, a Paupisi (Benevento), ha ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio Cosimo.

“La notte – riporta il bollettino – è stata tranquilla. Si continua il coma farmacologico. Le condizioni generali sono discrete. Alcuni valori ematici alterati stanno rientrando. La TC odierna conferma l’edema cerebrale, i focolai emorragici sono stabili”. La paziente, informa ancora il Neuromed, resta “intubata in ventilazione artificiale. Continua stretto monitoraggio cardiovascolare e neurologico”.
La prognosi “rimane riservata data la complessità del quadro clinico”.

Leggi anche