Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – Consegna e controllo del cellulare del migrante appena arrivato in territorio italiano, ma anche più “click day” e un permesso speciale per chi collabora contro il capolarato. Il sottosegretario Alfredo Mantovano, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, insieme alla ministra del Lavoro, Elvira Calderone, al termine del Consiglio dei Ministri, ha illustrato i contenuti del decreto legge approvato oggi, “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”.
Tra le novità, dunque, la consegna del cellulare che “ha l’unico scopo di identificazione del migrante o della sua provenienza geografica”, puntualizza Mantovano. “Vi è infatti un obbligo di collaborare per chi entra in Italia, in maniera irregolare, quest’obbligo si esplica anche attraverso la consegna del cellulare mostrando i dati contenuti, ma solo quelli finalizzati all’identificazione, con il divieto di accesso alla corrispondenza e a qualsiasi altra forma di comunicazione”. Inoltre, “è prevista la presenza di un mediatore culturale” e “questo tipo di ispezione- aggiunge- deve essere autorizzata dall’autorità giudiziaria”. E “in caso di non convalida o convalida parziale, i dati controllati sono inutilizzabili e il giudice ne dispone la cancellazione”. In definitiva, “si tratta di un iter finalizzato esclusivamente alla identificazione e conoscenza della provenienza“, chiarisce il sottosegretario Alfredo Mantovano.
Il decreto flussi approvato dal Consiglio dei ministri prevede anche che i click day, ovvero le giornate per presentare le domande di ingresso, saranno più di una: “Questo- spiega Mantovano- permetterà una gestione meno caotica che incida con minore pressione sui sistemi informatici”.
E ancora: nel provvedimento si prevede che “per il lavoratore stagionale, una volta terminato il contratto, non ci sarà il provvedimento di espulsione ma un tempo cuscinetto di 60 giorni per trovare un altro lavoro”. Queste novità “sono l’esito del confronto con le associazioni di volontariato e le parti sociali”, aggiunge il sottosegretario da Palazzo Chigi al termine del Cdm.
Il decreto affronta anche il fenomeno del caporalato, assicurando a chi denuncia uno speciale permesso di soggiorno. Lo ha spiegato la ministra del Lavoro, Elvira Calderone nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm. “Nel Dl Flussi interveniamo sul caporalato, in particolare a protezione di chi denuncia casi di sfruttamento, un reato contro la persona, cerchiamo di individuare una protezione aggiuntiva per chi denuncia casi di sfruttamento”, conferma. “Prevediamo quindi uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un anno e prorogabile in base alle esigenze di giustizia. Mettiamo quindi in protezione le vittime che collaborano con la giustizia. Infine- conclude- mettiamo in atto un percorso di accompagnamento all’inclusione sociale e lavorativa e di formazione e inserimento al lavoro, con il riconoscimento dell’assegno di inclusione”.
LEGGI ANCHE: Piantedosi: “I centri in Albania non sono Cpr ma strutture come Pozzallo”
LEGGI ANCHE: Non solo Albania: nelle Marche sorgerà un nuovo Centro rimpatri per migranti
Nel corso dell’incontro con la stampa è stato toccata anche la questione dei centri di permanenza per i rimpatri dei migranti in Albania. Per quanto riguarda il centro di Gjader, infatti, “la consegna è prevista per il collaudo nei prossimi giorni, credo entro l’inizio della prossima settimana”, ha annunciato Mantovano. “Ci saranno i tempi tecnici per i collaudi e dalla seconda metà del mese Gjader potrà iniziare a funzionare“.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it