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ROMA – “Mi spiace, innanzitutto, che non sia stato invitato a partecipare a questo evento poiché avrei certamente portato la testimonianza della Federazione. La vicenda vissuta dalla famiglia Fornasier è una tragedia personale e bruttissima pagina, non dello sport e in particolare di quello equestre, ma della vita comune. Rappresenta quello che non dovrebbe mai accadere non solo in una comunità sportiva, ma in qualsiasi altra comunità. Questi incontri sono occasioni importanti anche per sensibilizzare e prevenire”, Inizia così la risposta del presidente della Fise, Marco Di Paola, in merito alla conferenza stampa che si è svolta questa mattina alla Dire promossa dall’associazione Giacomo Fornasier aps sul caso dei fratelli abusati da un istruttore della Fise condannato per pedofilia.
“Quando interviene la Giustizia abbiamo già perso tutti perché il fatto è accaduto. Bisogna intervenire per cambiare la cultura e mettere in campo azioni che servano a prevenire e, su questo, la Federazioni sta facendo tanto. Siamo consapevoli che gli istruttori sono dei maestri di sport, ma anche di vita. Questa responsabilità- ha spiegato – è molto sentita da tutti i nostri quadri tecnici e dai dirigenti federali. E tutti pongono massima cura o attenzione a coltivare e difendere questi valori morali fondamentali. Se dovessero capitare delle mele marce, come purtroppo succede, l’attività repressiva è molto severa con la radiazione delle persone coinvolte”.
Di Paola ha affidato a una nota stampa “due precisazioni che hanno caratterizzato la vicenda dei Fornasier. I processi vanno fatti nelle aule dei tribunali con i dovuti tempi e garanzie. E per quanto riguarda la giustizia sportiva i colpevoli, una volta radiati, escono fuori dalla competenza della Federazione. E quindi la Federazione non può più controllare queste persone. Quello che invece possiamo fare è vigilare e imporre etica e morale ai nostri quadri tecnici. Ricordo che sono stato il presidente che in Giunta Coni ha proposto e ottenuto che qualsiasi persona radiata per molestie fosse espulsa da qualsiasi altra federazione e- ha concluso- abbiamo istituito con il Parlamento europeo e le principali Istituzioni, compresa la Rai, la giornata europea contro le molestie in maniera che ogni 25 febbraio si torni a parlare e sensibilizzare su questi argomenti”.
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