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Il popolo vota per i neonazisti? La soluzione non può essere ‘cambiamo popolo’

L'AfD ha vinto le elezioni regionali in Turingia, diventando il primo partito con quasi il 33% dei consensi. In Sassonia si è piazzata al secondo posto

Pubblicato:02-09-2024 18:48
Ultimo aggiornamento:02-09-2024 18:48

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Foto dal profilo X di AfD

ROMA – I neonazisti dell’Alternativa per la Germania (AfD) hanno vinto le elezioni regionali in Turingia, dove ora è primo partito con quasi il 33% dei consensi (dal 23,4% del 2019), e in Sassonia, dove si è piazzata al secondo posto a un solo punto percentuale dalla Cdu che ha preso circa il 32 per cento dei voti. In grande difficoltà i partiti che a livello nazionale reggono il governo, Spd, Verdi e liberali che escono dalle urne con le ossa rotte.

Che fare? Chi pensava che l’ondata populista e reazionaria si fosse arrestata si deve ricredere e pure in fretta. L’unica novità alternativa emersa dal voto regionale tedesco è l’affermazione importante del nuovo partito personale, ‘l’Alleanza Sahra Wagenknecht per la ragione e la giustizia’. Si tratta della moglie del vecchio leader di sinistra Oskar Lafontaine che uscì dalla Spd per fondare la Linke. In Turingia ha preso il 15% dei voti, l’11% in Sassonia e ora pensare ad un’alleanza alternativa senza di lei diventa quasi impossibile. Ma qui nascono i problemi. Perché si tratta del primo partito personale, dove il programma non esiste e coincide con le parole della capa. Le cronache parlano di una leader che si è nutrita di libri e libri marxisti, molto preparata e che per questo  nei dibattiti vince regolarmente.


Si definisce ‘conservatrice di sinistra e individua il male nella Spd e nei Verdi, accusati ormai di rivolgersi e interessarsi soltanto dei privilegiati che abitano nelle belle case dei centri storici e comprano solo prodotti bio. Lei gira in lungo e in largo il paese, parlando con gli elettori che si sono sentiti traditi dalla sinistra tradizionale, che per paura adesso votano e sperano in chi come l’Afd promette il ritorno della grande e bianca Germania e la cacciata di tutti gli altri colori, per non parlare della guerra all’Unione europea madre di tutte le sventure. Qui un punto di contatto con la forza populista di sinistra di Sahra Wagenknecht, anche lei vuol chiudere le frontiere e ridurre i poteri dell’Europa. Non solo, per quanto riguarda la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, la militante ‘rossa’ si oppone a chi vuol dare armi all’Ucraina e vuol trattare col dittatore russo.

Come spiegare la vittoria dei neonazisti nelle regioni dell’ex Germania dell’Est per decenni e decenni retta dal regime comunista sovietico? Per molti sta proprio qui l’origine del guaio, nel fatto che dopo il crollo comunista in quei territori non c’era nulla, né forme di cultura liberale, né la Chiesa come argine. Nulla, con i giovani andati altrove chi è rimasto si è trovato da solo, con mille promesse mai mantenute, povertà e paura di perdere il poco che avevano per colpa degli immigrati disperati più di loro. Terreno ideale per l’Afd, che trasferì lì i suoi leader politici proprio per creare le basi della vittoria arrivata oggi.

La ‘rossa’ ha detto che mai e poi mai si alleerà con i neonazisti, mentre è disponibile a creare governi regionali anche con gli avversari della Cdu. Vedremo. Il problema adesso è come Spd e Verdi riusciranno a reggere l’urto di questo risultato che li vede in forte declino. E tra pochi giorni ci saranno anche le elezioni in Brandeburgo. In Italia, dalle parti del Pd, si parla d’altro, si preferisce  non vedere. Ma quel problema, ragionando, c’è anche da noi. Anche in Italia il Pd, principale forza della sinistra, vince soprattutto nelle grandi città, tra ceti abbienti, arranca nei territori dove risiede la maggioranza della popolazione. E non ce la si può cavare dicendo che è il popolo che sbaglia, bisogna al contrario trovare un linguaggio e una proposta politica per tutti quei cittadini che sentendosi soli e disperati si affidano a chi promette di tornare al, per loro, caro vecchio passato, quando c’era e si combatteva per la Patria contro tutti e tutto.

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