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‘Bones and all’ a Venezia 79, Chalamet: “I social ci fanno vivere male”

Guadagnino racconta una storia d'amore tra due cannibali ai margini della società

Pubblicato:02-09-2022 16:52
Ultimo aggiornamento:02-09-2022 16:52

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LIDO DI VENEZIA – Applausi dopo la prima proiezione mattutina dedicata agli accreditati e applausi in conferenza stampa. Così la 79esima Mostra del Cinema accoglie il film in Concorso ‘Bones and All‘ di Luca Guadagnino, che torna al Lido dopo il docu-film su Salvatore Ferragamo. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Camille DeAngelis, la pellicola ha chiamato all’appello un cast stellare, composto da Timothée Chalamet, Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Chloë Sevigny, Jessica Harper, David Gordon Green, Michael Stuhlbarg e Jake Horowitz, per raccontare una storia d’amore e di cannibalismo ma anche quella di due ragazzi, Maren (Russell) e Lee (Chalamet) che vivono ai margini di una società che non riesce a tollerare la loro natura. Così, decidono di intraprendere un lungo viaggio alla ricerca di se stessi. Sullo sfondo maestosi panorami dell’Ohio (negli USA) negli Anni 80.

‘Bones and All’ è anche il primo film girato in America di Guadagnino. “Il paesaggio americano mi ha formato e influenzato. Quando ho letto la sceneggiatura mi è subito piaciuta la storia di questi due ‘drifter’ senza identità alla ricerca di una possibilità nell’impossibile”, ha detto il regista. Per Chalamet è una metafora di coloro che sono alla ricerca della loro tribù: “la mia l’ho trovata in Europa ma anche in tanti altri posti. Quest’anno, però, ho perso mia nonna ed è stato difficile ritrovarla perché ho due genitori che hanno un background diverso”, ha raccontato la giovane star, che torna a lavorare con Guadagnino dopo ‘Chiamami col tuo nome’. Ad attenderlo al Lido tantissimi e tantissime fan ‘accampati’ sul red carpet per autografi e selfie.

“Inoltre, ‘Bones and All’ è stato realizzato durante la pandemia e abbiamo provato una forte sensazione di isolamento senza la socialità. E così- ha proseguito l’attore- abbiamo trovato il nostro ruolo nella storia, quello di Maren e Lee: sono personaggi senza identità che ritrovano se stessi attraverso l’amore, che li fa crescere e li forma”.


Il tema del film, secondo Chalamet, rispecchia la società attuale, sempre pronta a marginalizzare e a giudicare, soprattutto sui social. “Non posso immaginare- ha detto l’attore- cosa si provi ad essere giudicati dai social media, pensi di trovare lì la tua tribù. È difficile vivere così, credo che il crollo della società sia nell’aria. Questo film, per me, mette in luce questi aspetti”. Timothée figura anche come produttore: “Luca mi ha guidato, è stato un padre. Insieme a lui e a David Kajganich (già collaboratore di Guadagnino in ‘Suspiria’ e in ‘A Bigger Splash’, ndr) abbiamo anche lavorato sulla sceneggiatura. Spero di continuare su questa strada facendo anche altre cose in cui non sono io a recitare e portare nuovi volti”, ha concluso l’interprete.

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