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Attentato alla vicepresidente dell’Argentina Kirchner, il Paese si ferma per un giorno

La polizia argentina ha arrestato il presunto attentatore, un uomo di nazionalità brasiliana di 35 anni già noto alla forze dell'ordine

Pubblicato:02-09-2022 12:09
Ultimo aggiornamento:03-09-2022 15:10
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ROMA – Il presidente dell’Argentina Alberto Fernández ha proclamato per oggi un giorno di festività nazionale in solidarietà con la vice presidente Cristina Fernandez de Kirchner, scampata a un attentato davanti alla sua abitazione di Buenos Aires. Il capo dello Stato ha annunciato il provvedimento in un messaggio alla Nazione pronunciato subito dopo l’accaduto.

Ieri sera un uomo ha puntato una pistola alla testa della vice presidente, che è anche presidente del Senato ed ex capo dello Stato, mentre quest’ultima salutava i sostenitori che da giorni si affollano in prossimità della sua abitazione nel quartiere di Recoleta. La pistola non ha esploso alcun colpo anche se, stando a quanto affermato dal presidente, il grilletto sarebbe stato premuto.

I supporter di Kirchner si radunano per esprimere il loro sostengo alla vice presidente dopo che, il mese scorso, l’accusa in un processo per corruzione e assegnazione illecita di bandi pubblici ha chiesto per quest’ultima una condanna a 12 anni di carcere e un’interdizione a vita dai pubblici uffici. La vice presidente, che è anche vedova dell’ex presidente Nestor Kirchner, è accusata di “associazione illecita aggravata dalla sua qualità di leader” e “amministrazione fraudolenta aggravata”. Fernández, che ha sempre difeso la vice presidente, ha definito che l’attentato di ieri “l’atto più grave mai avvenuto da quando l’Argentina” è tornata alla democrazia, nel 1983.

La festività nazionale di oggi, si legge sul decreto della misura, è stata dichiarata affinché “il popolo argentino possa esprimere il più profondo rifiuto dell’attentato contro la vice presidente”. Sempre per oggi la coalizione di governo, il Frente de todos, ha convocato una manifestazione “per difendere la democrazia” a Buenos Aires. L’amministrazione della provincia di Mendoza, guidata dall’opposizione, ha già reso noto che non intende implementare la misura che stabilisce la festa nazionale, in quanto “il modo migliore di rifiutare la violenza e di agire per la coesione sociale” è “lavorare con normalità”, come evidenziato dal governatore Rodolfo Suárez. La polizia argentina ha arrestato il presunto attentatore, un uomo di nazionalità brasiliana di 35 anni già noto alla forze dell’ordine.

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