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VIDEO| Da 6 anni in su il 10% dei bambini soffre d’asma. Arriva guida sui casi gravi

Cutrera (Opbg): "Il 5% di difficile gestione, servono pediatra e specialista"

Pubblicato:02-09-2020 09:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:49

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ROMA – “L’asma è una malattia molto comune, ne soffre il 25% dei bambini in età prescolare e circa il 10% dei piccoli dai 6 anni in su. Di questi, solo il 5% ha un’asma di difficile gestione, perché nonostante i trattamenti standard il bambino continua a stare male. È un sotto gruppo di minori che necessita di un approccio che veda lavorare insieme al pediatra di famiglia anche lo specialista”.

Renato Cutrera, responsabile del dipartimento Malattie respiratorie e broncopneumologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù (Opbg) di Roma e socio della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), parte da questa constatazione per presentare la nuova guida ‘Difficult and Severe Asthma in Children’ (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fped.2019.00205/full), disponibile come e-book ed edita insieme ad Andrew Bush (Imperial College, Londra), Giorgio Piacentini (Università di Verona), Francesca Santamaria (Università Federico II) e Nicola Ullmann (Ospedale Bambino Gesù).


Nel testo sono presenti anche i contributi di diversi autori provenienti dai principali centri per l’asma, al fine di coprire tutti gli aspetti in cui la malattia è in forma grave e difficile.

“Il libro nasce in lingua inglese proprio per raggiungere un bacino di utenza più grande rispetto a quello unicamente italiano- chiarisce lo pneumologo- è frutto della collaborazione di molti centri italiani ed esteri impegnati nel fornire questo aggiornamento a chi si occupa di bambini.

I piccoli con asma più difficile di solito sono gestiti insieme ai centri specialistici e il compito del pediatra di famiglia è di riconoscerli- rimarca il medico- accorgersi quando c’è qualcosa che non va e gestirli insieme al centro specialistico che può essere pneumologico, allergologico o di entrambe le specialità”.

Riconoscerli è un compito non sempre facile per il pediatra. “Spesso le problematiche nell’asma difficile rientrano in una diagnosi sbagliata o in una difficoltà nell’esecuzione della terapia”. Si tratta della cosiddetta ‘mancata compliance’ perché “non viene spiegato bene alla famiglia come fare la terapia con il distanziatore o lo spray e poi manca il controllo”.

Le cause sono molteplici, probabilmente “è troppo difficile per quella famiglia, forse ci sono delle barriere linguistiche. Sempre più spesso abbiamo delle famiglie magari di lingua differente, che vengono a soggiornare in Italia e con le quali ci sono delle incomprensioni sia di tipo linguistico che socioculturale”.

Qualche volta la terapia viene rifiutata in quanto non “viene spiegato alla famiglia che questi farmaci- continua Cutrera- per la maggior parte steroidi per via inalatoria, non sono pericolosi. Accade, ad esempio, che la mamma che ha la steroidofobia decida di non trattare il bambino, oppure viene spiegato come trattarlo quando sta male ma non che al piccolo debba essere fatta una terapia di fondo”.

Tuttavia ad incidere sull’asma sono anche i fattori ambientali, da qui l’appello del medico: “Siano eliminati i fattori ambientali come il fumo o l’inquinamento, altrimenti è impossibile raggiungere dei buoni risultati e ne deriva un’asma difficile”.

In mezzo poi al grande numero di bimbi con asma difficile ci sono quelli con asma grave, in cui la diagnosi è certa e c’è bisogno di terapie innovative e con farmaci biologici. “Fino a poco tempo fa avevamo un solo farmaco biologico anti-IgE- fa sapere Cutrera- ora abbiamo un ventaglio di farmaci biologici che stanno arrivando anche in età pediatrica.

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha già approvato alcuni farmaci dai sei anni in poi, altri dai 12 anni. È ovvio che il pediatra specialista deve conoscerli molto bene e capire quando utilizzarli, ma il pediatra di famiglia e il pediatra che si troverà a gestire il bambino dovrà sapere di cosa stiamo parlando e del perché è stata somministrata questa terapia e del come si somministra”.

In loro aiuto arriva, quindi, la guida ‘Difficult and Severe Asthma in Children’ che si struttura in diversi capitoli per offrire un ausilio su vari argomenti: diagnosi, metodi per differenziare le asme difficili o gravi e terapie con farmaci innovativi.

L’asma difficile si riconosce “quando un bambino che sta seguendo una terapia di fondo con steroidi per via inalatoria o altri farmaci si ammali nonostante la terapia, presentando sintomi di respiro sibilante o asma da sforzo quando corre. Questi sono segni di non controllo della malattia.

Il punto fondamentale- rimarca Cutrera- è che l’asma è una malattia controllata, perché abbiamo le medicine che ci permettono di far fare ai nostri bambini con asma una vita normale. Se non riescono a farla quando giocano, durante le attività sportive o a causa di episodi di tipo virale o allergici- conclude il medico dell’Opbg- vuol dire che c’è qualcosa che non va e che dobbiamo intervenire”.

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