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Pd-M5S, Di Stefano: “Ecco perché voterò sì, ma non sono sereno”

Su Facebook il sottosegretario agli Esteri commenta il voto di domani sulla piattaforma Rousseau

Pubblicato:02-09-2019 13:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39
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ROMA – “Ormai mi conoscete e quindi sapete che amo parlare chiaramente e dire le cose come stanno. Il voto di domani su Rousseau ha conseguenze precise e nette in entrambi i casi, in base alle quali ho deciso di votare SÌ”. Lo scrive su facebook il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, che aggiunge: “SE VOTI SÌ. Nasce un governo fondato su un programma nuovo che ci garantisce comunque continuità sulle cose buone già fatte, anche in tema di immigrazione, ma inserisce una forte spinta sui nostri temi storici come l’economia circolare, la green economy, il taglio ai costi della politica e gli aiuti alle famiglie; Il MoVimento 5 Stelle continua a rappresentare il 33% del Parlamento con una maggioranza quasi doppia rispetto al secondo partito più rappresentato; Il M5S continua ad avere la maggioranza netta dei ministeri indirizzando quindi in modo netto le politiche del Governo; Giuseppe Conte resta Presidente del Consiglio; Riusciamo a concludere l’iter di buona parte dei provvedimenti già avviati”. 

E ancora: “SE VOTI NO. Mattarella scioglie le Camere e si torna alle urne; Si insedia un nuovo Governo intorno alla metà di novembre quindi impossibilitato a fare una manovra fiscale. Di fatto è possibile prevedere l’aumento dell’IVA e la cancellazione di Quota100 e del Reddito di Cittadinanza; 3. Stando ai sondaggi attuali (per quel che valgono) consegniamo il Paese al trio Salvini-Berlusconi-Meloni“.

Questi, dice ancora, “sono, in modo molto sintetico, i punti fermi del futuro prossimo e ve lo dico in modo davvero chiaro: non sono affatto sereno in nessuno scenario possibile, perché ho conosciuto il PD di Governo e so cosa possa significare. Ma so anche che un futuro governo, senza il M5S, farà al 100% tutte quelle politiche che noi, invece, contrastiamo da anni. Oggi esserci è fondamentale e con un sistema elettorale proporzionale l’esserci sarà sempre condizionato da accordi pre-formazione del Governo. Accordi che in questo caso ci sono e sembrano positivi. A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì“.


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