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Maltempo, Coldiretti: “Su Roma -52% di piogge in 7 mesi, e ora gli acquazzoni creano danni”

L'ondata di maltempo di questi giorni arriva a chiusura di un'estate bollente

Pubblicato:02-09-2017 13:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:38

maltempo allerta gialla
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ROMA – “L’ondata di maltempo con allagamenti, alberi abbattuti e disagi si è abbattuta ora su Roma dopo che nei primi sette mesi dell’anno le precipitazioni sono state più che dimezzate con un calo del 52% rispetto alla media di riferimento”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi al territorio provinciale fino ai primi 20 giorni di agosto a Roma. “Se la pioggia manca da tempo il suolo – spiega la Coldiretti – diventa incapace di gestire il flusso idrico soprattutto in caso di acquazzoni, con il rischio di smottamenti e allagamenti in una situazione in cui nelle campagne romane si contano complessivamente danni per 200 milioni di euro secondo la Coldiretti, tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito per ortofrutta e cali produzione per vino e olio. Un pericolo che riguarda in realtà buona parte del territorio nazionale che per circa i 2/3 è sofferente per la siccità che si è estesa anche al centro in aree che storicamente non hanno avuto problemi”.

Il maltempo di settembre – continua la Coldiretti – chiude infatti una estate bollente e siccitosa in cui la caduta nella Penisola del 39% in meno di precipitazioni rispetto alla media che ha provocato oltre 2 miliardi di perdite alle coltivazioni e agli allevamenti e oltre 120mila ettari andati a fuoco fino ad ora che sono praticamente il triplo rispetto alla media dei 10 anni precedenti. “Ora le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbite dal terreno e combattere la siccità devono ora cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Positiva anche la neve che è arrivata in Alto Adige per ricostituire le riserve idriche ridotte mentre la grandine – conclude la Coldiretti -è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno”.


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