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Psd, i “Dem” sottoscrivono un documento con Su-Labdem

"Ssd va avanti". Fumata nera in direzione, partito resta diviso

Pubblicato:02-09-2016 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

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palazzo_san marinoSAN MARINO – Appare inutile il “no” emesso all’unanimità ieri notte dalla Direzione del Psd alle dimissioni di Marina Lazzarini. Il segretario dimissionario infatti, il rappresentante di governo, Giuseppe Maria Morganti, e i quattro consiglieri dell’area Dem del Psd, all’indomani di una riunione di Direzione che non ha modificato le carte in tavola, sottoscrivono, con consiglieri e vertici di Su e Labdem, un documento chiaramente contrario all’asse Dc-Ps. Sì, perché Lazzarini e Morganti, con Enrico Carattoni, Vladimiro Selva, Michele Muratori e Guerrino Zanotti, non intendono seguire la “strambata” votata dalla Direzione una settimana fa che, come hanno ribadito ai compagni anche ieri sera, equivale ad abbandonare il progetto della Sinistra socialista democratica e sconfessare un percorso iniziato con il congresso del partito. I sottoscrittori del documento, 14 in tutto, bocciano quindi la controproposta del Pdcs che “punta ad un accordo esclusivo fra Pdcs, Ps e, inevitabilmente, non più Ssd, ma il solo Psd”. Infatti “numerose componenti di Ssd, non possono accettare una proposta che- prosegue il testo- non solo lede la dignità di tutti quei compagni disponibili al dialogo sul piano della parità delle condizioni, ma in realtà appare un chiaro tentativo di restaurazione, riproponendo le inaccettabili logiche degli anni novanta”.

Viene fatta ammenda per la “scelta sbagliata” fatta da “alcuni compagni” del direttivo del Psd e si spiega che tale decisione, ovvero assecondare il Pdcs, sia stata ribadita nuovamente anche nella riunione della Direzione di via Rovellino ieri sera, non senza conseguenze. Infatti, ha generato “fortissime tensioni e disorientamento nel popolo della sinistra, facendogli vivere il dolore di chi vede per l’ennesima volta i riformisti soccombere all’iniziativa politica degli avversari”. I sottoscrittori del documento sono però convinti che tale scelta non potrà essere definitiva: “Siamo certi- mandano a dire- che col tempo la consapevolezza potrà riemergere”. Nel frattempo, però, “non possiamo consentire- proseguono- che il patrimonio politico, ideale e culturale, della sinistra sammarinese venga demolito”. Il percorso di Ssd insomma “va avanti e verrà sostenuto con energia e entusiasmo, in coerenza con il percorso compiuto in tanti mesi da Psd, Su e LabDem”. In conclusione, “i cittadini non intendono assecondare progetti di restaurazione- concludono i sottoscrittori del documento- e a questo desiderio Ssd risponde con determinazione”. Come conciliare tutto questo con le decisioni prese dal direttivo del Psd è però una faccenda ancora tutta da chiarire.


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