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La Sardegna spinge sull’export, dalla Regione 16 milioni di euro alle imprese

Tra gli obiettivi del Piano della Regione Sardegna c'è l'aumento della quota delle esportazioni non oil

Pubblicato:02-09-2015 06:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:31

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CAGLIARI – “In Sardegna abbiamo un gap molto negativo sull’export, i dati lo fanno vedere in maniera eclatante e dobbiamo fare qualcosa per risolvere questa situazione. E’ necessario quindi far crescere tutto il sistema economico sardo in generale, ma soprattutto bisogna incentivare la propensione delle imprese all’export. Il piano triennale per l’internalizzazione va in questa direzione, si vuole dare al sistema economico regionale una chiara idea di cosa la Regione intenda fare nei prossimi tre anni per l’export”. Così l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che oggi in una conferenza stampa negli uffici dell’assessorato in Viale Trento ha illustrato alla stampa i contenuti del Programma triennale per l’internazionalizzazione 2015-2018, approvato ieri dalla Giunta.

Maria Grazia Piras

Il Piano prevede uno stanziamento complessivo di 16 milioni di euro, attraverso tre linee di intervento: 12 milioni saranno erogati per finanziamenti e aiuti a favore delle micro, piccole e medie imprese, 3 milioni per servizi di assistenza alle imprese nelle prime fasi dell’internazionalizzazione nei percorsi di alta formazione finalizzati al miglioramento delle conoscenze manageriali, un milione invece per attività istituzionali di promozione e internazionalizzazione delle imprese regionali. I bandi per le imprese partiranno dall’autunno di quest’anno.


Tra gli obiettivi del Piano, aumentare la quota delle esportazioni non oil (legata a prodotti non petroliferi) che si attesta nel 2014 a 856 milioni di euro, contro i 4,6 miliardi di euro di export oil. A trainare le esportazioni di prodotti non oil nel 2014, le sostanze e prodotti chimici (212 milioni di euro), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (171 milioni) e i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (178 milioni). Male i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (7,9 milioni) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (3 milioni). “E’ la prima volta che la Regione interpreta l’internalizzazione con una visione di sistema- spiega Piras- prova ne è il fatto che abbiamo predisposto il piano in stretto accordo con i vari assessorati, come quello dell’Agricoltura e del Commercio e Artigianato. L’apertura dei mercati verso l’esterno del resto è uno dei punti principali del programma del Presidente Pigliaru- continua- perché per poter crescere abbiamo bisogno di tutti gli altri mercati, il nostro è troppo piccolo. Punteremo dunque sull’aggregazione delle imprese, daremo priorità a questo”, spiega il titolare dell’Industria.

Piras ribadisce poi che “questo Piano è strettamente collegato alle azioni nazionali che il Governo sta predisponendo per l’internazionalizzazione, andremo quindi ad armonizzarci con quello che il Governo centrale sta portando avanti. Abbiamo naturalmente individuato delle filiere prioritarie– conclude- che sono l’agroalimentare, l’innovazione e l’alta tecnologia, l’energia e le costruzioni, moda e design. Con questo piano noi stiamo portando avanti anche un’azione di attrazione degli investimenti- conclude Piras- che significa far crescere il nostro mercato e far conoscere la Sardegna fuori dai nostri confini”.

di Andrea Piana

Giornalista

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