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Gaza senza tregua, l’85% delle scuole distrutte e donatori di sangue respinti perché malnutriti

Pubblicato:02-08-2024 18:07
Ultimo aggiornamento:02-08-2024 18:07

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Foto di copertina tratta dal profilo ufficiale di Unrwa su ‘X’

ROMA – L’85% delle scuole della Striscia di Gaza sono state distrutte o rese inutilizzabili: a lanciare l’allarme, a 300 giorni dall’avvio dell’offensiva israeliana sull’enclave palestinese, l’Agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa). In un post su tweet, l’agenzia sostiene che “stando ai rilevamenti satellitari del Global Education Cluster (osservatorio diretto da Unicef e Save the Children, ndr), quasi l’85% degli edifici scolastici nella Striscia di Gaza sono stati direttamente colpiti o danneggiati. Alcune di queste scuole avranno bisogno di una ricostruzione completa. La guerra sta distruggendo il presente e il futuro dei bambini palestinesi”.

L’esercito israeliano ha intanto annunciato l’uccisione di Mohammed al-Jabari, tra i vertici del Jihad islamico, e di altri membri del gruppo ritenuto corresponsabile dell’aggressione coordinata da Hamas nel sud di Israele lo scorso 7 ottobre. La notizia arriva a pochi giorni dall’uccisione a Teheran, in Iran, del leader di Hamas Ismail Haniyeh, di quella a Beirut, in Libano, del comandante militare di Hezbollah di Fuad Shukr, e infine dell’ufficializzazione dell’uccisione di Mohammed Deif – avvenuta secondo l’esercito lo scorso 12 luglio -, che guidava il movimento Ezzedin Al-Qassam. Da Tel Aviv, il primo ministro Netanyahu avverte che Israele “è pronto ad un altissimo livello per rispondere a qualsiasi scenario”.


La stampa internazionale fa sapere che il presidente americano Joe Biden non vede con favore l’assassinio di Hanyeh, che sedeva al tavolo dei negoziati per la tregua. Secondo il capo della Casa Bianca, “non è stata una mossa utile al cessate il fuoco. Le basi ci sono- ha detto, riferendo ai giornalisti il contenuto di una telefonata di ieri all’alleato israeliano- perciò Netanyahu dovrebbe proseguire verso quell’obiettivo”. Quindi ha aggiunto “preoccupazione” per l’escalation di tensioni nella regione.

NELLA NOTTE BOMBARDATI DIVERSI CONDOMINI, CI SONO MORTI

I raid nella Striscia intanto non si fermano: la notte scorsa le forze israeliane hanno bombardato diversi condomini a Gaza City, causando la morte di un bambino e il ferimento di quattro membri di una famiglia, mentre una seconda famiglia ha subito la morte di quattro persone e il ferimento di dodici. L’emittente Al Jazeera riporta di raid anche a Khan Younis, Rafah, Nouseirat e Maghazi: in totale almeno quattro civili avrebbero perso la vita. Da ottobre, le autorità della Striscia sostengono che 39.480 persone siano rimaste uccise, tra cui 16.314 bambini, mentre i feriti ammontano a 91.128. Circa 1200 le persone uccise in Israele nel raid del 7 ottobre, con decine di ostaggi ancora nelle mani dei combattenti di Gaza.

ACTIONAID: OSPEDALE MANDA VIA I DONATORI DI SANGUE PERCHÉ MALNUTRITI

L’organizzazione ActionAid rilancia oggi le dichiarazioni del dottor Mohammed Salha, direttore dell’ospedale gestito da Al-Awda, partner di ActionAid: “Le analisi del sangue effettuate sulle numerose persone che vengono a donare rivelano un alto tasso di malnutrizione tanto che non possono essere prelevate unità da utilizzare per i feriti e i malati. La malnutrizione è molto diffusa, soprattutto nel nord della Striscia di Gaza. Da oltre cinque mesi in quest’area non arrivano verdure, frutta o carne”.
ActionAid prosegue avvertenendo che l’ospedale – che è uno dei 16 parzialmente funzionanti in tutta Gaza – vede anche molti casi di persone con infezioni e malattie a causa delle condizioni catastrofiche e disumane in cui la gente è costretta a vivere.

SI DIFFONDONO PARASSITI E MALATTIE A CAUSA DI SOVRAFFOLLAMENTO, MANCANZA DI SAPONE E ACQUA

Il dottor Salha ha affermato che “oltre alla diffusione di molte malattie della pelle, abbiamo migliaia di pazienti che soffrono di epatite virale“. Una condizione. ricorda l’ong, derivante dalla combinazione tossica di intenso sovraffollamento, mancanza di acqua e prodotti per l’igiene e accumulo di rifiuti e liquami nelle strade sta creando le condizioni ideali per il prosperare delle malattie. I dati più recenti dell’Organizzazione mondiale della sanità mostrano un aumento delle infezioni respiratorie acute, della diarrea acquosa e della diarrea sanguinolenta acuta e dell’itterizia a Gaza, oltre a decine di migliaia di casi di scabbia, pidocchi ed eruzioni cutanee. L’Unrwa ha dichiarato che nei suoi centri sanitari e nei rifugi di Gaza vengono segnalati tra gli 800 e i mille nuovi casi di epatite alla settimana. Inoltre, il Ministero della Salute di Gaza, secondo cui sono stati rilevati sei ceppi di poliovirus in campioni ambientali a Gaza, compresi i liquami che scorrono tra le tende degli sfollati.

Arwa, sfollata con i suoi figli piccoli a Gaza, ad ActionAid ha raccontato: “Ho dei bambini piccoli che stanno iniziando a prendere i pidocchi. Non c’è shampoo o altro da usare per lavarli. È comparsa anche un’eruzione cutanea, e soffrono di soffrire di cefalea. Abbiamo bisogno di sapone e disinfettanti” conclude la residente.

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