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ROMA – Nel giorno dell’anniversario della strage alla stazione di Bologna la Camera si divide proprio sul 2 agosto 1980. L’aula ha approvato infatti a maggioranza la mozione presentata dal deputato Fdi Federico Mollicone, col voto contrario del centrosinistra. “Dispiace davvero che nella mozione del centrodestra non sia stata in alcun modo ricordata la matrice neofascista dell’attentato– contesta il deputato Pd Andrea De Maria- avete scavalcato a destra persino Ignazio La Russa. E dispiace anche che sia riproposta nei fatti la pista palestinese”. Nella mozione Fdi si dice tra l’altro che “risulta ormai evidente l’esistenza di collegamenti internazionali del terrorismo italiano”, citando la commissione Mithrokin, la commissione Stragi e il cosiddetto ‘lodo Moro’ sull’accordo con palestinesi negli anni ’70.
Il centrosinistra ha quindi deciso di votare contro la mozione Fdi. Peraltro, in votazione oggi alla Camera c’era anche il documento presentato dallo stesso De Maria. L’aula ha approvato anche quello, ma stralciando due parti. Il Governo ha infatti dato parere negativo al passaggio in cui si riportano le proteste delle associazioni dei familiari delle vittime per la nuova composizione della commissione consultiva sulla desecretazione degli atti delle stragi. Bocciato anche l’impegno “ad adottare iniziative volte a garantire, per quanto di competenza, lo svolgimento sereno e senza interferenze dei processi, ancora non conclusi, riguardanti la stagione stragista che ha insanguinato l’Italia e ha visto collaborare insieme neofascisti, logge massoniche segrete ed agenti infedeli degli apparati di sicurezza”. Per De Maria si tratta di un “impegno di grande valore”, per questo il “parere negativo del Governo è estremamente grave”.
Mollicone, dal canto suo, rivendica come l’obiettivo della mozione del centrodestra sia accelerare la declassificazione degli atti, la riforma del segreto di stato e la creazione di un archivio unico digitale dei documenti. “La nostra ansia di verità e la vostra sono condivise”, assicura il deputato Fdi. Che poi rilancia l’idea di una nuova commissione d’inchiesta. “Rispettiamo certamente le sentenze della magistratura- afferma- ma riteniamo fondamentale salvaguardare il giusto processo sempre e comunque. Non dobbiamo accontentarci nel cercare la verità storica e definitiva, non bisogna aver paura della Storia. Ribadiamo il rispetto del lavoro dei magistrati, ma chiediamo di non mutilare i poteri costituzionali del Parlamento. Le commissioni d’inchiesta non devono inteferire coi processi, e non lo faranno, ma possono portare nuovi documenti e sviluppi fondamentali. Non è mai abbastanza lo sforzo nella ricerca della verità”.
Per la leghista Laura Cavandoli, firmataria a sua volta della mozione, “non tutta la realtà dei fatti è stata ricostruita” e tutti i documenti ancora da desecretare “devono servire per ricostruire la realtà”. In questo, da parte del Governo “c’è un grande impegno nella desecretazione e digitalizzazione- rivendica la deputata del Carroccio- questa attività può essere di grande utilità anche alle indagini della magistratura, che non sono ancora concluse”. E ribadisce: “Vanno evitate le interferenze, ma anche le strumentalizzazioni. Serve un atteggiamento responsabile, per non fomentare atteggiamenti e violenze del passato”.
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