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Ansaldo energia in crisi, l’azienda annuncia piano drammatico. La protesta dei lavoratori

A Genova la protesta dei lavoratori dell'Ansaldo energia all'indomani dell'annuncio di uno stato prefallimentare e di un piano industriale 'lacrime e sangue' previsto per settembre

Pubblicato:02-08-2022 17:31
Ultimo aggiornamento:02-08-2022 17:31

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GENOVA – Stato pre fallimentare in Ansaldo energia, azienda del settore energetico con sede a Genova, a maggioranza pubblica guidata da Cdp, che dà lavoro diretto a 2.400 persone, tra operai e impiegati. L’annuncio ai sindacati è arrivato ieri dall’amministratore delegato, Giuseppe Marino. Secondo quando riferito da fonti sindacali, l’azienda sarebbe senza commesse per i prossimi due anni e a settembre si preparerebbe a presentare un piano industriale “di lacrime e sangue” con centinaia di esuberi.

Stamattina, dopo un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento a Campi, circa un migliaio di lavoratori è sceso in piazza, con un lungo corteo che ha portato anche a bloccare temporaneamente la barriera autostradale di Genova Ovest. Immediata la solidarietà della politica locale.

A GENOVA CENTINAIA IN PIAZZA, BLOCCATO IL CASELLO

Lavoratori di Ansaldo energia subito in piazza, stamattina a Genova, dopo l’annuncio della situazione pre-fallimentare arrivato ieri dall’amministrazione delegato, Giuseppe Marino. L’assemblea convocata davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi ha dato seguito a un’immediata azione di protesta. “Piuttosto che farla chiudere, la bruciamo questa fabbrica“, tuona Federico Grondona della Fiom. Per i lavoratori, “il problema della guerra è solo una scusa, la verità è che non sono capaci a prendere commesse e portare lavoro. L’azienda dà lavoro a mille operai, 1.400 impiegati e 400 esterni. Per far quadrare i conti ed evitare la chiusura, i sindacati riferiscono che ieri Marino ha preannunciato un piano industriale “lacrime e sangue, con centinaia di esuberi”, con mancanza di commesse che potrebbe durare fino al 2024. Centinaia i lavoratori in piazza, con cori contro l’amministratore delegato e a difesa del posto del lavoro. La protesta, per oggi, dovrebbe rimanere nel ponente genovese.


“Quello che sta accadendo in Ansaldo Energia è una vera e propria vergogna che non lasceremo passare– aggiunge Igor Magni, segretario generale della Camera del lavoro di Genova- la priorità ora è fare quadrato per salvare e dare prospettive a un’azienda storica del territorio e strategica per il Paese: sindacato, politica, istituzioni devono remare tutte nella stessa direzione scongiurando il peggio e cercando soluzioni che non penalizzino le maestranze, le uniche che in questa vicenda non hanno responsabilità. Il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale per l’industria genovese e del Paese”.

La protesta si è alzato di tono quando i lavoratori hanno attraversato Sampierdarena per poi dirigersi verso la barriera autostradale di Genova Ovest e hanno bloccato il casello in entrata e in uscita: ripercussioni anche sul traffico cittadino, con obbligo di uscita verso via di Francia per chi percorre la sopraelevata verso ponente.

REGIONE LIGURIA: CONVOCHEREMO AZIENDA

“Regione Liguria sta monitorando attentamente la situazione ed è in costante contatto con i vertici di Ansaldo Energia: convocheremo, nei tempi opportuni, un tavolo di confronto tra parti sociali, management e azionista per garantire un futuro a un grande asset, non solo della Liguria, ma di tutto il Paese“. Così, in una nota congiunta, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Andrea Benveduti, dopo la manifestazione di stamattina dei lavoratori di Ansaldo Energia, a Genova.

“Parliamo di un’azienda che rappresenta un’eccellenza del territorio, non solo nel suo business delle turbine a gas, ma anche per le prospettive di sviluppo legate alle nuove energie green- aggiungono gli esponenti della giunta- ora occorre, soprattutto, fare in modo che la tensione non superi i limiti e che tutte le parti riescano a instaurare un confronto costruttivo. Per questo ci auguriamo che, dopo i momenti difficili di queste ore, tutte le parti tornino a ragionare in modo proficuo per la salvaguardia dell’azienda”.
Ora, conclude Benveduti, “ci aspettiamo, nella massima tutela dell’occupazione, delle capacità produttive e competenze tecnologiche che un solido e condiviso business plan di rilancio e riqualificazione industriale, con una profondità strategica di lungo respiro, venga fattivamente supportato dall’azionista, con dotazioni finanziarie”.

AULA LIGURE: RIDIMENSIONAMENTO INACCETTABILE

Il consiglio regionale della Liguria “ritiene inaccettabili ipotesi di ridimensionamento” di Ansaldo energia a Genova, “quando causate più da politiche miopi e insufficienti della dirigenza, che da contingenze esterne”. È quanto votato all’unanimità dall’assemblea legislativa, con un ordine del giorno “fuori sacco”. Nel documento, oltre a esprimere piena solidarietà ai lavoratori “giustamente preoccupati dalla situazione e per il futuro proprio e dell’azienda”, l’aula impegna il presidente e la giunta regionale a richiedere “a tutti i livelli istituzionali il ritiro del piano industriale” di pre fallimento e la messa in campo di “ogni azione per sostenere Ansaldo energia, mantenendo la capacità produttiva e i livelli occupazionali”.

Per il Partito democratico, inoltre, “quanto sta succedendo ad Ansaldo energia richiede un’azione collettiva, a tutti i livelli istituzionali e sociali, per far sì che ci sia una reazione in grado di scongiurare ogni ipotesi di chiusura. Cassa depositi e prestiti e il governo devono intervenire utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per far sì che una delle aziende liguri storiche e strategiche per l’Italia possa continuare la propria attività regolarmente. L’ipotesi di chiusura è una prospettiva inaccettabile, che ricadrebbe sui lavoratori e sull’economia del Paese, da scongiurare assolutamente”.

LUCA PASTORINO: SUBITO INTERVENTO CDP

“Giusta e doverosa la presa di posizione dei lavoratori genovesi di Ansaldo Energia che hanno manifestato questa mattina. Sosterremo le loro iniziative affinché Cassa depositi e prestiti proceda subito con la riduzione del capitale per perdite e alla nuova ricapitalizzazione“. Così, in una nota, il deputato ligure di Leu e segretario di presidenza alla Camera, Luca Pastorino, dopo la manifestazione di questa mattina a Genova. “Che il nuovo piano industriale sia un piano di prospettiva vera e non di tagli sulla pelle dei lavoratori”, conclude il sindaco di Bogliasco.

Stamattina, in piazza con i lavoratori, anche il consigliere regionale di Linea condivisa, Gianni Pastorino, politicamente vicino al parlamentare. “Quella di Ansaldo Energia è una realtà troppo importante per la città di Genova– sottolinea il consigliere regionale- le dichiarazioni dell’amministratore delegato di ieri sera sono un elemento devastante per il nostro territorio. Ansaldo non può e non deve chiudere, ma deve dimostrare di essere capace di realizzare una nuova e diversa impresa”.

FIM CISL: SERVE GIOCO DI SQUADRA

“Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta Genova che deve essere difeso. Oggi, la decisione dei lavoratori di scendere in piazza dopo l’assemblea risponde a questa necessità: rivendicare il ruolo che ha l’azienda per la città e la risposta è stata sicuramente positiva, con altri lavoratori che si sono uniti in corteo. Ci deve essere un gioco di squadra ad ogni livello per tutelare Ansaldo energia e i suoi lavoratori”. Così, in una nota, l’Rsu Fim Cisl di Ansaldo energia, dopo la protesta di stamattina a Genova in seguito all’annuncio dello stato pre fallimentare.

“È chiaro il momento di difficoltà- prosegue il sindacato- ma il gruppo ha tutte le potenzialità per uscire da questa situazione. Cassa depositi e prestiti, come azionista di maggioranza del gruppo, deve mettere le risorse per ripartire subito e per cambiare positivamente lo scenario”.

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