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Pregliasco: “Con Centaurus non tutti sono a rischio infezione”

Secondo il virologo l'immunità al virus può dipendere "dalla capacità di risposta individuale e dalla carriera immunitaria"

Pubblicato:02-08-2022 17:00
Ultimo aggiornamento:02-08-2022 17:00

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ROMA – “È chiaro che ognuno risponde all’infezione in modo diverso e non è detto che tutti si infetteranno con Centaurus. Come per altre malattie infettive, e questo è avvenuto anche con la prima ondata del Covid, accade che venga colpita una famiglia intera, con qualcuno che muore e qualcuno che rimane sano. C’è una variabilità di risposta individuale. Se però una persona è stata vaccinata o si è infettata da poco tempo, allora ha certamente minore probabilità di contagiarsi”. Lo afferma alla Dire il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco.

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OGNUNO RISPONDE ALL’INFEZIONE IN MANIERA DIVERSA

Secondo l’esperto l’immunità al virus può dipendere, quindi, “dalla capacità di risposta individuale e dalla carriera immunitaria, ovvero la malattia recente o la vaccinazione. Ci sono caratteristiche di risposta dell’immunità cellulo-mediata diverse. E questo avviene anche per altre patologie: abbiamo partner sessuali Hiv discordanti, nonostante siano partner da dieci anni, e lo stesso può accadere per l’epatite C. Ci sono situazione di risposta diversa ma poi conta anche la carriera di infezione o vaccinazione precedente”.


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LA BA.2.75 È PIÙ CONTAGIOSA

La BA.2.75 preoccupa perché ha caratteristiche di maggiore contagiosità rispetto ad Omicron e schiva ancora meglio la protezione da precedenti infezioni. Secondo Pregliasco “è quindi una possibile candidata a quella che potrà essere una successiva onda, poiché dobbiamo immaginarci una convivenza con il virus con andamenti ondulanti, non una presenza continua. Onde determinate dalle nuove varianti o dalle condizioni atmosferiche”. “La speranza- sottolinea infine- è che arrivi in una fase dove una quota parte di persone si è appena infettata o vaccinata nuovamente. Le onde che ci aspettiamo sono come quelle di un sasso in uno stagno, in un lento digradare su una scala pluriennale”, conclude.

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