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Strage Bologna, Merola ai familiari: “Tutta la città lotta con voi”

Il sindaco Merola: "Tutta la città vi è vicina". Il Presidente Bonaccini: "Pretendiamo che ci sia verità e giustizia: è un dovere morale prima che civile"

Pubblicato:02-08-2020 09:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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BOLOGNA – “Tutta la città vi è vicina e condivide la vostra determinazione”. Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha aperto oggi nel cortile d’onore del Comune le commemorazioni per il 40esimo anniversario della stragealla stazione del 2 agosto 1980. Merola si rivolge ai familiari delle vittime, sottolineando “il percorso lungo, ma non inutile” di questi anni per la ricerca della verità. E quanto emerge dall’inchiesta sui mandanti “fa ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo”. In questo senso, assicura il sindaco, “tutta la città vi è vicina e condivide la vostra determinazione“. E aggiunge: “È stato un onore essere il sindaco che vi accompagnato in questi nove anni”.

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A margine, Merola sottolinea che quelli trascorsi “sono stati 40 anni di impegno civico, la memoria è diventata una cosa partecipata e voluta da tutti i bolognesi. Siamo arrivati a un passo dalla piena verità e giustizia, il senso di responsabilità dei bolognesi è stato ancora una volta all’altezza della storia di questa città. L’impegno delle istituzioni al fianco dei familiari è completo e li ringrazio davvero perché siamo vicini a un grande risultato. Le parole di Mattarella hanno riassunto bene questi 40 anni: i bolognesi hanno contribuito a rafforzare la democrazia di questo Paese. Non ci poteva essere commento migliore”.

Della stessa idea è anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Sulla strage “non c’è ancora tutta la verità- sottolinea- noi pretendiamo che ci sia verità e giustizia: è un dovere morale prima che civile”. Bonaccini ribadisce poi il suo ringraziamento al Capo dello Stato Sergio Mattarella per la sua visita dell’altro giorno, ma anche il viceministro Vito Crimi e la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, presenti oggi, così come il presidente della Camera Roberto Fico presente per Ustica. “È un segno importante- commenta Bonaccini- bisogna che le istituzioni stiano vicine a questa città, che fu così ferita ma reagì in maniera così straordinaria. E stiano vicine ai familiari delle vittime, perché finché non ci sarà piena verità non ci potremo dire appagati”.

La parte deviata dello Stato, aggiunge il presidente, “è una storia tragica e drammatica di questo Paese, qualcosa di indecente, indegno e vergognoso. Dopodiché, aspettiamo la verità piena proprio per sapere chi sono i mandanti”, ribadisce Bonaccini.

MEROLA: “OGGI IN PIAZZA COME 40 ANNI FA PER VERITÀ”

Oggi, come quel 2 agosto 1980, “siamo qui, uniti e diversi, di ogni ceto sociale, pronti a continuare la lotta contro l’indifferenza, per la verità e per la giustizia, per non dimenticare”. A dirlo è il sindaco di Bologna, Virginio Merola, dal palco allestito in piazza Maggiore per il 40esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna. Merola rivendica come “il senso civico, la partecipazione democratica sono il nostro modo di essere cittadini: lo abbiamo dimostrato in tutti questi anni. E, oggi, nel 40esimo anniversario della strage, lo dimostriamo con ancora più forza, con la dolorosa rinuncia al corteo che ha sempre accompagnato il ricordo della strage e delle vittime. Per questo ringrazio tutti i bolognesi, di allora e di adesso: siamo stati e siamo all’altezza della nostra storia. La nostra città conosce il valore della libertà, che è prima di tutto responsabilità”, afferma il sindaco. La cerimonia in piazza Maggiore, sottolinea tra l’altro Merola, richiama quella spontanea fatta la sera stessa della strage, quel sabato 2 agosto del 1980.

“Come allora- traccia il parallelo Merola- oggi noi siamo qui, uniti e diversi, di ogni ceto sociale, pronti a continuare la lotta contro l’indifferenza, per la verità e per la giustizia, per non dimenticare”. Proprio quest’anno, ci tiene inoltre a sottolineare il sindaco, “la magistratura sta scrivendo un capitolo importante, e speriamo decisivo, della battaglia per la piena verità e giustizia. La rigorosa inchiesta della Procura generale ha portato all’avvio del processo, nel prossimo autunno, ipotizzando i nomi e i cognomi dei mandanti della strage. La ricostruzione delle transazioni dai conti correnti riconducibili a Licio Gelli da cui, nell’ipotesi della Procura, passarono i soldi destinati a finanziare i terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari sono fondamentali passi avanti per raggiungere finalmente un risultato a lungo cercato”.

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Dunque “grazie all’impegno della magistratura- afferma Merola- ma soprattutto grazie al lavoro tenace dell’associazione dei familiari delle vittime e dei loro legali. In questo impegno, sempre sostenuto dalle Istituzioni locali e dal Comune di Bologna, che si costituirà parte civile, è scritta una pagina dell’Italia migliore, quella di una comunità che, come ha riconosciuto il presidente Mattarella, ha contribuito a rafforzare la democrazia nel nostro Paese”. In questi anni, continua il sindaco, “da una parte abbiamo conosciuto e stiamo conoscendo lo Stato che ha depistato, inquinato e potrebbe addirittura avere contribuito ad armare la mano dei terroristi”, mentre dall’altra “abbiamo avuto accanto lo Stato che ha consolato, accarezzato e ha fatto sentire la sua vicinanza”, dice Merola, ricordando l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. “Ma in mezzo, in tutti questi lunghi anni, ci sono stati i cittadini- sottolinea il sindaco- sono stati i cittadini che hanno innaffiato la pianta dell’impegno e della memoria“.

In questi 40 anni, insiste il sindaco, “Bologna è stata un esempio riconosciuto di partecipazione democratica e di impegno civico. Un esempio riconosciuto in Italia e nel mondo di come si lotta per difendere la democrazia, che ci ha consegnato la Resistenza. Noi siamo fedeli alla Costituzione antifascista e ribelli alla violenza e a ogni dittatura”. Infine, il sindaco rimarca l’intitolazione della stazione centrale di Bologna alle vittime del 2 agosto. “E’ un fatto importante- afferma- nato da un appello di un altro cittadino. E voglio affettuosamente salutare Vittorio Franceschi che mi rivolse questa idea subito sposata da Paolo Bolognesi”.

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