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Strage Bologna, Crimi: “Dopo 40 anni si può solo chiedere scusa”. Casellati: “Basta segreti”

Il viceministro degli Interni a Bologna per i 40 anni della strage: "Il nostro imperativo è fare presto perchè non possiamo tollerare ancora silenzi, omertà e depistaggi"

Pubblicato:02-08-2020 08:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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BOLOGNA – “Dopo 40 anni si può solo chiedere scusa per non aver ancora portato le necessarie risposte“. Così Vito Crimi, viceministro degli Interni, si rivolge ai familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, durante la commemorazione di oggi nel cortile d’onore del Comune in occasione del 40esimo anniversario della strage. Crimi rivolge la sua “più sincera gratitudine” all’associazione dei familiari “per l’attività encomiabile” svolta in questi anni per la ricerca della verità.

Al dolore delle famiglie, aggiunge Crimi, “si aggiunge il dolore per la verità negata per 40 anni. Conosciamo i volti e i nomi delle vittime, dei loro familiari e dei soccorritori, ma non di quelli che hanno contribuito” alla strage. E “ogni giorno che passa senza conoscere i responsabili- aggiunge il viceministro- accresce la nostra sofferenza. E’ un’offesa alla memoria” delle vittime e dei loro familiari. La verità, continua Crimi, “può stare in qualche armadio, nella memoria di qualcuno o in qualche carta bloccata da cavilli burocratici”. Per questo, afferma, “il nostro imperativo è fare presto perchè non possiamo tollerare ancora silenzi, omertà e depistaggi”.

Questi 40 anni, insiste Crimi, “pesano come un macigno” e dopo tutto questo tempo “si può solo chiedere scusa– afferma il viceministro- stiamo lavorando per la verità, è stato detto in passato e verrà detto ancora nei prossimi anni. Ma il tempo pesa e quindi dopo 40 anni si può solo chiedere scusa per non aver ancora portato qui tutte le dovute e necessarie risposte”.


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CASELLATI: BASTA CON I SEGRETI UNA VOLTA PER TUTTE

“Basta con i segreti. Ma questa volta basta davvero”. Lo ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellari, incontrando, nel corso della cerimonia in Comune a Bologna per il 40esimo anniversario della strage del 2 agosto, i familiari delle vittime. “Sono qui per testimoniare questa vicinanza delle Istituzioni e del Senato a voi familiari. Vi siamo grati perché in quarant’anni non vi siete mai dati per vinti nella ricerca della verità. Cercare la verità significa cercare giustizia e alzare quel velo di omissis che per quarant’anni ha vissuto questa nostra storia repubblicana”, ha detto Casellati. Quello del 2 agosto 1980 è stato un “evento crudele in cui sono stati uccisi innocenti per colpire al cuore la nostra democrazia”, prosegue ricordando il lavoro sulla desecretazione dei documenti relativi a quel periodo fatto dal Senato in collaborazione con la Camera.

È inaccettabile che ancora ci siamo dei veli“, per questo bisogna “fare un lavoro” per accertare “chi è perché una volta per tutte”, conclude. “Già lo sappiamo”, le fa eco una dei familiari delle vittime della strage.

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CASELLATI: ISTITUZIONI HANNO DEBITO DI VERITÀ

“Siamo tutti qui per ricordare che le Istituzioni hanno un debito di verità nei confronti di Bologna e dell’intero Paese. E verità significa prima di tutto conoscenza e trasparenza”. Sono le parole pronunciate dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. “È tempo di aprire i fascicoli. È tempo di toglierli dai cassetti“, scandisce dal palco di piazza Maggiore per la commemorazione del 40esimo anniversario della strage del 2 agosto.

“Certamente si può e si deve fare ancora di più. Penso alla direttiva del 2014 e agli atti coperti anche da segreto di Stato. Su questi deve intervenire il Governo, che mi auguro dia seguito alle intenzioni espresse in questi giorni”, incalza.

“Bologna non è più soltanto un caso giudiziario: è diventata un argomento storico. E la storia non si scrive con i segreti di Stato, con i silenzi o con gli ‘omissis’. La storia si scrive con l’inchiostro indelebile della verità”, dice. “Per questo, sin dall’inizio della Legislatura mi sono impegnata a rendere accessibili a tutti i cittadini gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta del Senato. Un percorso che ho condiviso con il presidente Fico”, assicura.

CASELLATI: “PREGIUDIZIO NEMICO DELLA VERITÀ”

“Il pregiudizio è il maggiore nemico della verità”. É il monito della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, dal palco della commemorazione della strage del 2 agosto 1980 a Bologna.

“Perché non succeda che chiunque azzardi interrogativi o verifichi ipotesi possa essere tacciato di depistaggio”, aggiunge Casellati. “Un Paese che non fa di tutto per conoscere la sua storia e quindi la verità non ha futuro. Lo ripeto, non ha nessun futuro. Perché solo la verità ci renderà liberi”, conclude.

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