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Strage di Bologna, Bolognesi: “Vicini alla verità, sui depistaggi non guarderemo in faccia a nessuno”

L'intervento del presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi

Pubblicato:02-08-2019 07:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:35

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BOLOGNA – I depistaggi sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna non sono mai finiti. Ma, assicura il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, non saranno tollerati, da qualsiasi parte provengano, anche da sinistra.

“Di nuovo viene tirata in ballo la pista palestinese per intralciare indagini e confondere l’opinione pubblica. Vuol dire che quelli che hanno intralciato la verità sono ancora attivi e in campo”, avverte Bolognesi parlando alla cerimonia di commemorazione a Palazzo D’Accursio.

“È normale che lo facciano gli avvocati degli imputati, ma quando si cimenta in questa operazione gente che si dice di sinistra, ecco, sappiate che non guarderemo in faccia a nessuno e andremo avanti per la nostra strada, faremo in modo che nostri avvocati perseguano questi personaggi, di qualsiasi partito siano”, avverte Bolognesi, che sembra anche fare riferimento alle parole dell’ex deputato del Pd, Gero Grassi, sugli della commissione Moro.


“Noi non abbiamo nessuna remora a che vengano desecretati gli atti, ma deve essere fatto in modo globale partendo da piazza Fontana, non separatamente, perché potrebbe essere un altro modo per depistare. La visione deve essere complessiva, perché una visione parziale non è utile”, puntualizza il presidente dell’associazione, che ricorda di aver visionati lui stesso i documenti secretati.

Negli atti della commissione Moro, scandisce, “non c’è nulla che possa fare riferimento a Ustica o Bologna. Questo bailamme sulla pista palestinese è la ricerca di deviare l’opinione pubblica dall’indagine sui mandanti, ma la verità sui mandanti non deve essere appannaggio solo dell’associazione, ma anche delle istituzioni”, ammonisce Bolognesi.

BOLOGNESI: VICINI ALLA VERITÀ

La digitalizzazione dei documenti, il processo a Cavallini, l’indagine della Procura generale sui mandanti. “Il momento che stiamo attraversando dà speranza per il raggiungimento della verità”, afferma il predidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi.

“Tra le tappe più importanti ci sono la riapertura del processo a Cavallini e soprattutto l’indagine sui mandanti della Procura generale. Ci sono novità importanti da entrambi i fronti: la vicinanza di Cavallini con uomini dei servizi fa cadere l’idea che fossero dei cani sciolti pseudo rivoluzionari”, sottolinea Bolognesi, ricordando “il generale dei Carabinieri Spella inquisito per un depistaggio compiuto a febbraio di quest’anno: vuol dire che trame per coprire ci sono tutte e debbono essere superate”, afferma.

BOLOGNESI: IMPEGNI PRESI SI STANNO CONCRETIZZANDO

“Gli impegni presi l’anno scorso in questa sala in buona parte si cominciano ad avviare”, riconosce il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, nel corso della cerimonia di commemorazione di questa mattina a Palazzo D’Accursio. Bolognesi cita la digitalizzazione di alcuni documenti, l’apertura dei tavoli su Milano, Firenze.

“L’avanzamento dei lavori fa ben sperare. Ci sono dei fondi messi a disposizione della cassa delle ammende, da parte del Csm. Tutto questo fa ben sperare per arrivare, probabilmente alla fine di quest’anno, con anche la normativa sulla legge 206 sui risarcimenti; chiudendo una partita aperta nel 2014”, conclude Bolognesi.

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