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Strage Bologna, Bonafede: “Atti accessibili a tutti”. Parenti: “Mantenga promesse”

Il ministro della Giustizia promette che tornerà presto in città per parlare con l'associazone delle vittime

Pubblicato:02-08-2018 08:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:26

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BOLOGNA- “Tutti gli atti” relativi ai processi sulle stragi “saranno digitalizzati e accessibili a tutti“, con “banche dati facilmente consultabili da una platea quanto più vasta possibile”. Lo dichiara il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervenendo alla commemorazione della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

“IMPEGNO SERIO, NEI PROSSIMI MESI TORNERÒ”

“Vi garantisco che l’impegno del Governo è serio e concreto”. E per dimostrarlo “tornerò anche a Bologna a confrontarmi”, dice ancora Bonafede, parlando davanti ai familiari delle vittime della strage alla stazione del 2 agosto 1980. “Esiste un comitato e le associazioni avranno la possibilità di venirmi a trovare al ministero”, sottolinea Bonafede, ma oltre a ciò “nei prossimi mesi” il ministro assicura che vorrà tornare a Bologna “e incontrare l’associazione delle vittime, per parlare di quello che il Governo sta già facendo e starà facendo in quel momento”. Occasione che sarà utile anche per “accogliere critiche e suggerimenti”, aggiunge Bonafede.

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VITTIME A GUARDASIGILLI: SE PROMETTE, MANTENGA

“Da lei ci aspettiamo una cosa: ci aspettiamo che se promette qualcosa, poi venga mantenuta“. Il presidente dall’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, ammonisce il ministro Bonafede, il primo Guardasigilli presente ad una commemorazione della bomba del 2 agosto 1980.

La sua presenza è un segno di attenzione che noi gradiamo“, riconosce Bolognesi, ricordando che Bonafede arriva a Bologna mentre sono in corso il processo a Cavallini (“Un personaggio di grande spessore, stragista, legato a Gladio”) e l’indagine sui mandanti. Il presidente l’associazione chiede in particolare un’attuazione reale della cosiddetta ‘Direttiva Renzi’ sulla cancellazione del segreto di Stato. “Non siamo qui per contestare il Governo, ma a guardare ai fatti. Se sono positivi non abbiamo nessun problema a dire che il Governo ha lavorato bene. Se ci sono promesse che non vengono mantenute, noi lo diremo in maniera pesante, come abbiamo fatto con quelli venuti prima di lei”.

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