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La scuola raccolga l’entusiasmo dei giovani della Gmg

di Anna Paola Sabatini, direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Molise

Pubblicato:02-08-2016 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:57

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di Anna Paola Sabatini, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Molise

Bamboccioni, sfaticati, inaffidabili, concentrati e distratti su un mondo virtuale. L’esperienza appena conclusa della Gmg ci restituisce una storia diversa dei nostri ragazzi ed è proprio su questi giovani che anche la nostra scuola deve investire sempre più raccogliendone l’entusiasmo e la forza rivoluzionaria.

È l’immagine di Galantino che definisce gli italiani portatori di sorrisi contagiosi di umanità vera. E’ l’immagine del Pontefice che li chiama seminatori di speranza e sognatori perché fiduciosi in una nuova umanità che non accetta l’odio tra i popoli. Sono le eccellenze premiate dal ministro Stefania Giannini, sono i protagonisti del rapporto della Fondazione Toniolo che li descrive come chi malgrado la violenza del terrore dilagante crede ancora nell’accoglienza di rifugiati e immigrati perché il terrorismo non si vince con politiche di respingimento e con muri ma con integrazione e ponti. Chi rifiuta gli stereotipi rivendicando invece il proprio ruolo da protagonista rispetto al futuro.


Di questa Gmg appena conclusa a rimanerci impresse a lungo saranno le immagini colorate di unione e festa di migliaia di ragazzi nell’accogliere con gioia e entusiasmo le affettuose ma energiche esortazioni del Santo Padre a mettersi in gioco senza chiudere la vita in un cassetto e senza viverla da un divano, determinandosi con consapevolezza e impegno a lasciare nel mondo un’impronta giocando da ‘titolari’ e non da ‘riserve’. Dalla festa dei giovani cattolici nel mondo, un messaggio universale di pace, fiducia, fratellanza, e soprattutto di speranza che con la stessa intensità non poteva che partire proprio dal cuore e dalla testimonianza dei più giovani e che solo, senza distinzioni di religioni, razze e culture, può essere il vero antidoto alle grandi sofferenze che vive la nostra contemporaneità.

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