BOLOGNA – Dopo 36 anni, chi conosce la verità e i mandanti della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna deve parlare.
“Liberatevi dal peso e dalla vergogna che è la mancanza di giustizia”. L’appello, perentorio, viene dall’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, alla sua prima messa in suffragio per le vittime del 2 agosto.
“Forse sarò ingenuo, ma voglio fare un appello- dice Zuppi durante l’omelia- forse alcuni complici non ci sono più, ma certamente ci sono quelli che sanno. Liberatevi dal peso- intima il vescovo, rivolgendosi a loro direttamente- e dalla vergogna che è la mancanza di giustizia. Trovate il modo, anche indiretto, e parlate: lo dovete a quelle vittime“.
A distanza di anni, continua Zuppi, “siete diversi, ma quel grido di dolore sarà la vostra condanna, se non scegliete la via di liberarvi e liberare dal male. Non rifugiatevi nella vigliaccheria del silenzio, che non vi darà mai pace. Lo dovete a Dio, che è dalla parte di Abele, e a quelle persone che avete ucciso con la vostra complicità”. In altre parole, insiste l’arcivescovo, “siate uomini veri e non assassini”, perché “col vostro silenzio e la vostra complicità continuate a uccidere”. E aggiunge: “Non restituirete la vita, ma scioglierete un po’ di quei legami col male e sentirete la misericordia”. Del resto, sostiene Zuppi in un altro passaggio dell’omelia, “la memoria senza misericordia diventa una prigione, ma la misericordia desidera la giustizia”.
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