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Dopo la strage di Melilla il jazzista Seun Kuti boicotta il Festival del Marocco

Dopo l'uccisione di 23 migranti che cercavano di raggiungere l'enclave spagnola di Melilla, il jassista 38enne ha annunciato sui social la decisione di disertare l'evento musicale

Pubblicato:02-07-2022 18:36
Ultimo aggiornamento:02-07-2022 18:38

jazzista seun kuti
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ROMA – Seun Kuti, sassofonista afrobeat nigeriano, figlio della leggenda “Seventies” Fela Kuti, ha comunicato che non parteciperà al festival Jazzablanca in Marocco in segno di lutto e di protesta per l’uccisione di almeno 23 migranti che cercavano di raggiungere l’enclave spagnola di Melilla.
La notizia, comunicata dagli organizzatori della rassegna come frutto di “una decisione personale dell’artista”, è stata rilanciata da Pm News e altre testate della Nigeria.

In un videomessaggio diffuso sui social, Seun Kuti, 38 anni, originario della città di Lagos, ha espresso “grande tristezza” per l’accaduto e sottolineato che è necessario “commemorare” le vittime di Melilla, uccisi in scontri con la polizia e disordini la scorsa settimana.

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Rappresentanti delle Nazioni Unite hanno accusato sia gli agenti del Marocco che quelli della Spagna che presidiavano il confine dell’enclave di aver fatto “un uso eccessivo della forza” nei confronti dei migranti.

Seun Kuti ha rifondato di recente il Movement of the People (MoP), partito anti-dittatori che si era battuto pure contro Muhammadu Buhari, ufficiale-golpista negli anni ’80, tornato al potere in Nigeria nel 2015 da presidente eletto. A caratterizzare il movimento è oggi un’ideologia socialista e panafricana. Nel videomessaggio, motivando la scelta di rinunciare a Jazzablanca, Seun Kuti ha sottolineato: “È impossibile per me salire sul palco e fare festa con la coscienza a posto dopo che tanti africani hanno perso la vita“.

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