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Siria, l’avvocato Al-Bunni: “A Coblenza solo il primo processo al regime”

Legale alla Dire: "Certo della condanna di due torturatori di servizi"

Pubblicato:02-07-2020 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:35

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ROMA – “Sono più che ottimista: i responsabili di torture e uccisioni nelle carceri siriane saranno condannati”. Così all’agenzia Dire Anwar Al-Bunni, avvocato di origine siriana che a Coblenza, in Germania, ha contribuito a far arrivare a processo due esponenti del regime di Bashar Al-Assad.
I due responsabili dei servizi di intelligence, Anwar Raslan e Eyad Al-Gharib, sono stati arrestati dalle autorità tedesche a febbraio. Un gruppo di siriani rifugiati come loro li ha accusati di torture su 4.000 persone avvenute ad Al-Khatib, il carcere di Damasco. Al-Bunni è uno dei legali che si è occupato di portare avanti la causa in collaborazione con Families for Freedom, associazione che raduna i familiari di coloro che in Siria, dopo lo scoppio della guerra civile nel 2011, sono state vittime di arresti arbitrari, torture, uccisioni sommarie e sparizioni forzate.

“A Coblenza ieri è ripreso il processo – continua Al-Bunni – e fino a lunedì i giudici ascolteranno le dichiarazioni dei testimoni, in tutto 30, che saranno interrogati dal pubblico ministero”. Sull’esito del procedimento, il primo a mettere alla sbarra due rappresentanti del governo siriano, l’avvocato non ha dubbi: “Saranno condannati”. Mentre a Coblenza la giustizia segue il suo corso, Al-Bunni e gli altri avvocati e attivisti proseguono il lavoro: “Sappiamo che le autorità tedesche stanno compiendo altri arresti, come quello del 22 giugno, quando è stato arrestato Alaa Mousa, il medico accusato di torture contro un detenuto nella prigione militare di Homs”. La vittima era stata arrestata durante le rivolte anti-governative del 2011. Quanto al medico, era residente in Germania dal 2015 e ora dovrà rispondere dell’accusa di crimini contro l’umanità.

Secondo l’avvocato, in Germania e negli altri Stati europei, circa un migliaio di persone tra la comunità dei rifugiati siriani sono esponenti del regime o ex combattenti dei gruppi armati, come lo Stato islamico o Al-Nusra. “Stiamo lavorando – assicura Al-Bunni – per farli arrivare tutti a processo”.  L’obiettivo è dimostrare la complicità del governo di Damasco nelle violenze contro la popolazione, punendo i colpevoli.


A oggi, né il presidente Bashar Al-Assad né altri esponenti di governo sono intervenuti sul processo in corso a Coblenza. “Ci ignorano e impediscono ai media locali di parlarne” dice l’avvocato. “Questo dimostra che hanno paura delle conseguenze, perché stiamo lavorando a nuovi processi non solo in Germania ma anche in altri Paesi d’Europa; e presto sapremo dirvi di più”.

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