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Sea Watch, il gip non convalida l’arresto di Carola Rackete. La rabbia di Salvini

Sea Watch esulta: "Il diritto stava dalla parte della comandante". Salvini annuncia il decreto di espulsione

Pubblicato:02-07-2019 18:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29
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ROMA – L’arresto della comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, non è stato convalidato dal gip di Agrigento.

Rackete, dunque, torna libera. Così come chiesto anche da diverse centinaia di palermitani che questo pomeriggio sono scesi in piazza nel capoluogo siciliano per manifestare solidarietà alla donna.

Il gip non ha disposto alcuna misura cautelare nei confronti della capitano della Sea Watch 3. “La nostra Carola è libera”, commenta la ong su Twitter.


LE MOTIVAZIONI DEL GIP

Il gip non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea-Watch, Carola Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare.

Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento.

Il gip sottolinea anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri.

SALVINI: SUBITO IN GERMANIA LA RICCA FUORILEGGE

“Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando la revoca degli arresti disposta dal gip per la comandante della Sea Watch.

“L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”, conclude Salvini.

LEGALI RACKETE: RIPRISTINATO PRIMATO DIRITTO

“Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Agrigento ripristina il primato del diritto rispetto a quello della forza. Si era detto che la forza l’aveva usata Carola Rackete e su questo si era disposto il suo arresto: non è così”. Cosi’ i legali della comandante della Sea Watch, gli avvocati Alessandro Gamberini, Salvatore Tesoriero e Leonardo Marino.

“Come spiega dettagliatamente il gip nel provvedimento con il quale ha disposto la non convalida dell’arresto – aggiungono-, il diritto stava dalla parte della comandante. Il giudice, attraverso il richiamo a norme internazionali cogenti, dimostra l’illegittimità vuoi della pretesa di chiudere i porti da parte del ministro degli Interni, vuoi del divieto finale di attracco della Sea Watch dopo 15 giorni di attesa, così ripristinando l’equilibrio dei valori e la prevalenza dell’incolumità della vita umana rispetto all’arbitrarietà di scelte operate solo per motivi propagandistici”.

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