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VIDEO | Lamborghini a colori, dove si vernicia l’Urus dei record

Lo stabilimento di Sant'Agata Bolognese ha inaugurato un reparto di verniciatura dedicato a Urus: 17.000 metri quadrati ad alto tasso di tecnologia

Pubblicato:02-07-2019 17:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29

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BOLOGNA – Se l’economia rallenta, il motore V8 di Urus lavora a pieni giri. La scommessa del supersuv è vinta per Lamborghini, che, dopo l’exploit del primo anno di lancio sul mercato con 5.000 esemplari del nuovo modello consegnati in tutto il mondo, nel primo semestre del 2019 registra un nuovo record di vendite: dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese sono uscite 4.553 vetture, quasi il doppio (+96%) rispetto allo scorso anno, con gli Usa ancora primo mercato. Un contributo sostanziale arriva proprio dal supersuv, con 2.693 auto consegnate nei primi sei mesi del 2019.




Adesso Urus, dentro la cittadella del Toro, uno dei cuori pulsanti della Motor Valley emiliana, ha anche un reparto di verniciatura dedicato: 17.000 metri quadrati ad alto tasso di tecnologia, frutto di un investimento di 50 milioni di euro, dove uomini e robot lavorano gomito a gomito per garantire ai clienti della casa automobilistica qualità e personalizzazione, grazie alla possibilità di scegliere, per esempio, il colore che si preferisce.

Urus è un successo italiano di dimensione globale“, rivendica il responsabile del personale di Lamborghini, ricordando le oltre 600 assunzioni fatte dall’azienda negli ultimi tre anni, che hanno portato i dipendenti a tempo indeterminato a 1.750. In 200 lavoreranno nel nuovo reparto di verniciatura dell’Urus (che non si esclude possa essere utilizzato in futuro anche per gli altri modelli): “Duecento persone di 10 nazionalità diverse che produrranno tanti colori. Un segnale importante per un Paese in difficoltà nell’elaborazione dell’innovazione sociale”, è la sottile notazione ‘politica’ di Mossini. Con l’avvio dell’impianto “si conclude l’espansione dell’azienda”, cresciuta in questi anni da 80.000 a 160.000 metri quadrati. 

“E’ ora di stabilizzare quello che siamo diventati in questi anni”, dà la linea il presidente e ad Stefano Domenicali. Niente fughe in avanti, per ora, per esempio sul tema dell’elettrico, anche perchè spiega Domenicali, non è quello che i clienti chiedono al momento. “Dobbiamo essere capaci di cogliere il cambiamento, consolidando quello che abbiamo fatto”, spiega il manager. Del resto, in dieci anni, Lamborghini ha inanellato progetti uno dietro l’altro, dedicando all’espansione aziendale, tra investimenti e ricerca e sviluppo, circa 2,5 miliardi in nove anni. Uno sforzo che si è riverberato sul fatturato: dai 322 milioni del 2011 al miliardo e 700 milioni attesi per quest’anno.

“Il territorio è la nostra forza. Lamborghini è un esempio di come capitali esteri (Audi-Volkswagen) individuano un territorio con competenze che si trovano solo qui”, evidenzia Domenicali, rivendicando il lavoro fatto in questi anni. “Il nostro gruppo si deve fidare di quello che facciamo, lo hanno hanno fatto e lo devono fare anche il il futuro. A noi la responsabilità di fare ancora meglio”, è la sfida del numero uno della casa del Toro.

“Oggi inauguriamo uno stabilimento unico nel suo modo di interpretare la verniciatura”, sottolinea Domenicali. In effetti, qui si tocca con mano Industria 4.0: intelligenza artificiale, linee robotizzate, flessibili e modulari, un magazzino verticale dove le scocche vengono prelevate dalle macchine come da un immenso scaffale del supermercato per essere trasportate ognuna nel suo box di verniciatura, dove i robot passano il testimone alla perizia dell’uomo, insostituibile per rifiniture e personalizzazioni.

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