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Clima, Trump ufficializza l’uscita da Accordi Parigi. Onu: “Accordo non rinegoziabile”

Ieri sera Trump ha dato l'annuncio formale della decisione di lasciare gli Accordi di Parigi: "Saremo ambientalisti, ma basta con questi fardelli economici pesantissimi"

Pubblicato:02-06-2017 10:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:17

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ROMA – Il presidente degli Stati uniti Donald J. Trump ieri sera ha annunciato formalmente l’uscita di Washington dagli accordi sulla difesa del clima stretti alla Cop21 di Parigi del 12 dicembre 2015, con il quale 194 Paesi hanno sottoscritto un’intesa per fermare il riscaldamento globale sotto i 2 gradi. Ha spiegato la sua scelta con la necessità di tutelare l’America, che da quell’accordo aveva uno “svantaggio” molto grande ed evitare la perdita di posti di lavoro. Ha anche annunciato l’intenzione di proseguire le trattative per rinegoziare l’accordo, ma nella notte l’Onu ha stoppato questa proposta, spiegando che un accordo sottoscritto da 194 paesi (e ratificato da 147) “non può essere rinegoziato basandosi sulla richiesta di una singola parte”. La decisione di Trump ha provocato reazioni in tutto il mondo, a partire dall’Europa che ha accolto la scelta dell’America “con rammarico”. Questa la parola usata da Paolo Gentiloni, Emmanuel Macron e Angela Merkel in una nota congiunta. Anche Theresa May nella notte si è detto delusa della scelta degli Stati Uniti.

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IL DISCORSO DI TRUMP: “DEVO PROTEGGERE L’AMERICA”

“Una a una manteniamo le promesse fatte agli americani”, dice Trump parlando dal Giardino delle rose della Casa Bianca, “seguiamo i nostri impegni”, quindi “per onorare il mio dovere solenne di proteggere l’America e i suoi cittadini, gli Stati Uniti si ritireranno dagli accordi di Parigi”, fra gli applausi degli astanti. “Usciamo ma continueremo a negoziare e vedremo se potremo fare un accordo giusto”, dice Trump, perché l’Accordo di Parigi è “a svantaggio degli Usa e a esclusivo beneficio di altri Paesi, lasciando lavoratori americani, che amo, e i contribuenti ad assorbirne il costo”. Ad esempio l’intesa stretta alla Cop21 “potrebbe costare 2,7 milioni di posti di lavoro entro il 2025”, dice Trump, con “440mila fabbriche in menoL’accordo di Parigi “non riguarda il clima ma il fatto che altri paesi abbiamo un vantaggio finanziario rispetto agli Stati uniti”, prosegue Trump, “quando lo abbiamo accettato erano tutti felici, applaudivano, perché il nostro Paese ha uno svantaggio molto grande”, si tratta di “ferite economiche che ci siamo autoinflitte” con “un accordo di ridistribuzione della ricchezza degli Stati Uniti a altri paesi”.

TRUMP “CON ME USA PAESE PIU’ AMBIENTALISTA DELLA TERRA, MA STOP IMPEGNI E FONDO VERDE”

Con l’amministrazione Trump, gli Usa saranno “il Paese più pulito e ambientalista della terra, avremo l’aria più pulita, l’acqua più pulita, saremo ecologisti ma non metteremo fuori mercato le nostre aziende e cresceremo rapidamente”, dice ancora Trump nel discorso in cui ha annunciato l’uscita dagli Accordi sul clima. “Lavoreremo perché gli Usa siano leader delle politiche ambientali- dice Trump- ma con oneri ugualmente divisi tra le nazioni di tutto il mondo”. Dall’Accordo di Parigi “usciamo ma cominceremo a negoziare e vedremo se potremo fare un accordo giusto, se ci riusciamo bene altrimenti pazienza“. Ci sarà quindi “la fine dell’applicazione degli impegni di riduzione”, dice Trump, “e soprattutto” dei versamenti al Fondo verde per il clima “che costa agli Usa una fortuna”. E ancora: “Gli Stati uniti metteranno fine a tutti gli obblighi dell’accordo non vincolante di Parigi e ai fardelli economici pesantissimi che pone sul nostro Paese”, dice Donald J. Trump, “compresa la fine dell’implementazione dei Intended national determined contribution (Indc) e soprattutto del Green climate fund che costa agli Usa una fortuna”.


ONU: ACCORDO PARIGI NON RINEGOZIABILE SU RICHIESTA SINGOLA PARTE

“L’Accordo di Parigi resta uno storico trattato firmato da 194 e ratificato da 147 Paesi. Quindi, non può essere rinegoziato basandosi sulla richiesta di una singola parte”. Il segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (United nations framework convention on climate change- Unfccc) in una nota ribatte all’intenzione dichiarata dal presidente degli Stati uniti Donald J. Trump di uscire e rinegoziare l’adesione di Washington all’Accordo di Parigi stretto alla Cop21, la 21ma riunione delle parti impegnate nella convenzione Onu a difesa del clima. Il segretariato Unfccc segnala di essere “pronto a ingaggiare il dialogo con il governo degli Stati uniti”. L’Accordo di Parigi, sottolinea però la nota, “gode di profonda credibilità, essendo stato forgiato da tutte le nazioni ed essendo oltretutto supportato da una crescente ondata di città, stati, regioni e cittadini. Siamo impegnati a continuare il lavoro con tutti i governi e i partner nel loro sforzo per accelerare l’azione per il clima a livello globale e nazionale”.

GENTILONI-MACRON-MERKEL: ACCORDO DI PARIGI IRREVERSIBILE

“Noi, capi di Stato e di governo di Francia, Germania e Italia, prendiamo atto con rammarico della decisione degli Stati Uniti d’America di ritirarsi dall’accordo universale sul cambiamento climatico. L’Accordo di Parigi rimane una pietra angolare della cooperazione tra i nostri paesi per affrontare efficacemente e tempestivamente i cambiamenti climatici e per attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda del 2030″. Cosi’ Paolo Gentiloni, Emmanuel Macron e Angela Merkel in una dichiarazione comune sull’annuncio degli Stati Uniti d’America di ritirarsi dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. “Consideriamo irreversibile il risultato raggiunto a Parigi nel dicembre 2015 e crediamo fermamente che l’accordo di Parigi non possa essere rinegoziato, in quanto strumento vitale per il nostro pianeta, le società e le economie. Siamo convinti- aggiungono- che l’attuazione dell’accordo di Parigi offra grandi opportunità economiche per la prosperità e la crescita nei nostri paesi e su scala globale”.

“Ribadiamo pertanto il nostro impegno più forte- aggiungono i tre leader- per attuare rapidamente l’Accordo di Parigi, compresi gli obiettivi finanziari connessi al clima e incoraggiamo tutti i nostri partner a velocizzare le loro azioni per combattere il cambiamento climatico. Aumenteremo gli sforzi per sostenere i paesi in via di sviluppo, in particolare i più poveri e quelli più vulnerabili, nel conseguimento degli obiettivi di miglioramento delle loro condizioni e di adattamento”.

GALLETTI:SCELTA TRUMP PERICOLOSA PER PIANETA, AMERICA ISOLATA

“La scelta dell’amministrazione Trump di uscire dall’accordo di Parigi e’ pericolosa perché rende estremamente più complicata la lotta al surriscaldamento globale e ai danni che questo determina al Pianeta”, dice il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. L’America oggi, per inseguire vecchi paradigmi del passato, si svincola da una responsabilità morale ma ferma solo se’ stessa, non l’accordo di Parigi: l’impegno del resto dei Paesi ora dovrà essere ancora più determinato, con altri protagonisti e altre leadership, come quella dell’Europa e della Cina. Non ci nascondiamo dietro l’evidente: ora tutto si complica, ma diventa ancor più necessario. Restano tanti punti che ci uniscono agli amici americani anche in campo ambientale e lo vedremo al nostro G7 di Bologna: ma la collaborazione, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, e’ l’unica strada possibile in ambiente. L’isolamento porta invece sempre e comunque alla sconfitta“, conclude Galletti.

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