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Report della Commissione Esteri del 2 maggio

Di seguito un riassunto degli interventi

Pubblicato:02-05-2023 12:02
Ultimo aggiornamento:23-05-2023 12:02

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SAN MARINO – In apertura dei lavori della commissione il segretario di Stato per gli Affari esteri Luca Beccari, durante il comma Comunicazioni, annuncia che il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella sarà in visita a San Marino il prossimo ottobre. Per poi precisare una serie di sue visite istituzionali, dal summit del Consiglio d’Europa alla trasferta in Messico, fino a quella a Londra per la firma dell’accordo contro la doppia tassazione.

Diversi i temi sollevati dai commissari che intervengono, dall’accordo di associazione con l’Ue, con la bocciatura dell’odg di Libera che chiedeva di discuterne in Consiglio grande e generale, all’aggiornamento del percorso in parallelo con Monaco e Andorra; dalla creazione di una commissione mista sul tema, che si riunirà per la prima volta giovedì prossimo, al monitoraggio da parte del Consiglio d’Europa; dalla questione delle residenze, con la necessità di maggiori controlli, alla problematica casa con gli affitti che sono in continua risalita. Il segretario di Stato Beccari replica precisando in merito all’Ue che c’è la disponibilità a discuterne in Consiglio grande e generale ma che l’odg di Libera bocciato conteneva delle premesse inaccettabili da parte del governo. Un punto sulla trattativa, aggiunge, va messo entro l’anno, con la possibilità di andare avanti anche qualora Monaco e Andorra si defilino. E tra le questioni da definire ancora c’è quella relativa alla vigilanza bancaria. Comunque, sottolinea Beccari, “ la sovranità non ha nulla a che vedere con l’accordo di associazione, non ci verrà chiesto di cambiare i connotati al Paese”, mentre per quanto riguarda le residenze “dobbiamo trovare un modo di facilitare i controlli. Per standardizzare il flusso di informazioni degli uffici dobbiamo dare delle direttive. Se vogliamo fare una discussione in commissione non ci sono problemi”.

Chiuso il comma Comunicazioni si passa alla presa d’atto delle modifiche alle convenzioni tra la segreteria di Stato per gli Affari esteri e gli agenti diplomatici e consolari in base alla nuova legge in materia diplomatica. Per poi affrontare le concessioni di residenza anagrafica e permesso di soggiorno. Infine la commissione concorda, in merito all’odg presentato da Libera per una ferma condanna del governo alle violenze nei confronti del popolo iraniano, di arrivare a un testo condiviso da presentare nella prima seduta utile di Consiglio grande e generale oppure di commissione.


Ultimo atto della commissione odierna la discussione dell’odg di Libera sulla condanna delle violenze in Iran per il quale il segretario di Stato Beccari dà la disponibilità, accolta dai diretti interessati, a confrontarsi sulla modifica del testo per arrivare a un documento condiviso.

Di seguito un riassunto degli interventi

Comunicazioni

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: in ottobre, con la data ancora da definire, si terrà la visita del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, con ogni probabilità nella seconda metà del mese. Si fa così seguito all’invito ufficiale presentato dai Capitani reggenti nella scorsa legislatura. Dal punto di vista diplomatico a seguito della visita del 2021 più volte è stato rinnovato la volontà di contraccambiarla a San Marino nel più breve tempo possibile. Il 16 e 17 maggio sarò a Reykjavik con la Reggenza per il summit del Consiglio d’Europa a livello di capi di Stato e di governo e poi a Londra per la firma dell’accordo contro la doppia tassazione. Si tratta di un traguardo importante dopo mesi di trattative più politiche che tecniche, il primo Dta, Italia esclusa, con un Paese economico evoluto e importante. Tra il 22 e il 28 maggio sarò in Messico per la celebrazione dei 15 anni di relazioni e per la firma di un memorandum; dal 31 maggio al 2 giugno si terrà la Cpe, la Commissione politica europea in Moldavia, mentre dal 13 al 15 giugno ci sarà a San Marino la visita dell’Ecri per il periodico ciclo di monitoraggio, dopo l’ultima visita del 2017. Dopodomani ci sarà invece la prima riunione della commissione mista sull’associazione all’Ue, la prima occasione di confronto allargato. Farò la proposta di nominare una sorta di ufficio di segreteria per dare un minimo di coordinamento ai lavori. Nella prima seduta ci sarà una sorta di infarinatura generale sul tema.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: nell’ultimo Consiglio grande e generale c’è stata la bocciatura dell’odg sulle questioni europee per estendere la conoscenza a tutti i membri e partiti così che siano più consapevoli della dimensione verso quale ci muoviamo. L’accordo prevede una modifica sostanziale dei parametri con cui la Repubblica si è mossa nel passato. Sono interessanti se gestiti in maniera intelligente e negativi se gestiti in maniera sbagliata. Nella commissione mista non ci saranno grandi approfondimenti con il negoziato ancora in corso. E il Consiglio grande e generale poteva essere la sede intorno alla quale sviluppare un ragionamento e confermare il mandato alla delegazione per il negoziato, nel delineare le linee di indirizzo e le strategie da decidere.

Spaventano le dichiarazioni del governo sull’acquisizione dell’acquis comunitario, più che un accordo sembra un’adesione mancata della parte politica, una piccola grande castrazione. Se tra i 25 dossier non si scioglie quello di natura finanziaria si perde grande valore. Per essere europei i temi vanno affrontati sul serio e si deve sviluppare la questione del negoziato e la possibilità di organizzazione e preparazione del Paese nei confronti del nuovo approccio. E su questa strada si sta facendo molto poco. Che il Consiglio grande e generale dica no ad approfondire il tema è paradossale.

Nicola Renzi, Repubblica futura: la visita del presidente Mattarella è un importante risultato simbolico ma dal quale possono discendere tante cose. Ci sono stati vari carteggi, il rapporto va coltivato e onorato al meglio. Mi piacerebbe avere un riferimento sui contenuti del rapporto con il principato di Monaco nel Consiglio d’Europa. Se l’Ue può arrivare a un accordo senza che tutti i tre Paesi ingaggiati sullo stesso dossier è un tema da approfondire. Un Parlamento che vota contro la volontà di approndire lascia perplesso. Serve sinergia tra delegazioni parlamentari e Congresso di stato, dai riferimenti che ho visto sono preoccupato sull’accordo di associazione.

Dovremmo parlare del Comitato di monitoraggio del Consiglio d’Europa che ha mandato un messaggio chiaro: il nostro Paese soffre di una patologia che possiamo combattere ma che è radicata, quella del conflitto di interesse. Facciamo finta di non vederlo, che non esiste, ma nel nostro Paese è una problematica da affrontare. Sull’accordo di associazione con l’Ue c’è la proposta di commissione mista di Gerardo Giovagnoli, ma la gestione sarà impegnativa: da un lato c’è la necessità dell’operatività dall’altro il tema della vigilanza: il problema è che si sentiamo dire che la posizione del governo richiede un mantenimento dello status quo e di Bcsm come organismo di vigilanza. Noi abbiamo una posizione diversa ma siamo disponibili al confronto. Il tema è nodale nel raggiungimento dell’accordo di associazione con l’Ue.

Marica Montemaggi, Libera: per l’accordo di associazione entro anno si devono intensificare approfondimenti e confronti. La scorsa settimana si è conclusa l’assemblea del Consiglio d’Europa sul monitoraggio alla repubblica e l’incontro con la delegazione monegasca. Sul primo tema occorre fare una riflessione, ci sono preoccupazioni. Ci siamo posti in maniera collaborativa ma dobbiamo essere conseguenti e sollecitare il governo a prendere atto di alcuni situazioni. L’utilizzo dei decreti è spropositato. L’indirizzo legislativo è fondamentale nell’azione di governo. Ci sono delle raccomandazioni e delle tematiche da prendere in considerazione, dalla residenza alle minoranze religiose fino alla disparità genere. Un altro tema è l’incontro con Monaco, inizialmente non era coinvolta tutta la delegazione, poi si è allargata . Da parte loro c’è grossa perplessità sull’impatto dell’accordo, serve un approfondimento in quella direzione, parlare delle varie tematiche, anche nella commissione mista non si entra nelle criticità. Occorre capire quale sarà l’impatto anche solo sull’amministrazione. Dobbiamo stabilire una posizione verso Monaco che sembra reticente sull’accordo. L’Aula parlamentare va coinvolta.

Denise Bronzetti, Gruppo misto: la convocazione della commissione mista di giovedì non prevede copertura finanziaria ed è un impedimento per chi lavora. La questione va risolta oggi. Per quanto l’incontro con la delegazione monegasca, avevo chiesto se una marcia indietro da parte dei tre Piccoli Paesi sull’associazione avrebbe compromesso la scelta degli altri. Se qualcuno si sfila, come potrebbe fare Monaco, non dovrebbe comportare problemi per gli altri Stati. Sull’odg nell’ultimo Consiglio grande e generale mi sono astenuta perché ritengo doveroso affrontare questi aspetti nel principale organo, un confronto a tutto tondo è importante e mi sfugge il senso di non approfondire i temi dell’accordo.

Paolo Rondelli, presidente della commissione, Rete: per o membri della commissione Affari esteri ci sarà il gettone come fosse una seduta di commissione a tutti gli effetti. Consideriamo a tutti gli effetti le sedute della commissione Mista come sedute della commissione Affari esteri. Il discorso gettone è solo per i membri effettivi.

Gian Matteo Zeppa, Rete: a fronte di un dossier aperto a inizio legislatura sui controlli delle residenze, quasi un mese fa ho presentato un’interpellanza su qualcosa che non gira. Nel 2023 abbiamo notizie di un rampante imprenditore diventato catalizzatore del settore block chain. Si riprenda tra i vari dossier quello sulle residenze. Quell’imprenditore ha difficoltà economiche e ha lasciato debiti per quasi 280.000 euro. Si deve chiudere il cerchio su queste distorsioni, fare valere il ruolo discrezionale della commissione Affari esteri. Non si può andare avanti a suon di interpellanze, servono delle valutazioni. Ci sono storture da oltre cinque anni e la commissione Affari esteri deve riprendersi il ruolo discrezionale di controllo. Prima che i buchi siano troppo grandi da poter riempire.

Alessandro Bevitori, Libera: si deve cercare di rendere più efficaci i controlli anche se non è semplice, non c’è la volontà di mantenere coperte certe informazioni, ci sono difficoltà operative nella legge 118 del 2015. Bloccare un progetto è una responsabilità importante da parte della commissione, preferirei ci fossero controlli efficaci per intervenire celermente. Ho apprezzato la disponibilità del segretario di Stato Beccari a estendere il ragionamento sull’Ue a tutta Aula ma il collega Gatti l’ha smentita in maniera brusca. È un po’ deprimente per l’Aula. Non è possibile che un organismo internazionale ci dica che c’è il potere legislativo sottomesso a quello esecutivo. Sull’incontro con Monaco occorre approfondire. Si deve lavorare all’unisono. Sulle residenze atipiche a pensionati, sono una parte dominante della commissione. Abbiamo difficoltà a reperire immobili e c’è aumento di prezzi, il governo deve farsi carico di politiche per la casa.

Maria Luisa Berti, Noi per la Repubblica: mi sono astenuta sull’odg di Libera per chiedere un dibattito in Consiglio grande e generale sull’aggiornamento dello stato di negoziazione dell’accordo di associazione con l’Ue. L’Aula consiliare è il luogo preposto a sviscerarne i contenuti, specie sui nodi politici, oltre alla commissione. Così per avere un approccio più utile in commissione mista. Sono disponibile che la possibilità possa essere espletata. Sulle residenze problematiche connesse a determinate figure occorre fare attenzione ai profili dei soggetti che fanno richiesta di residenza. Perché non ci siano situazioni di esposizione debitoria e attriti con l’Italia. Occorre dare massima attenzione a non rompere gli equilibri. Il problema delle locazioni è reale, i canoni stanno subendo aumenti esagerati. Serve una valutazione sotto il profilo politico. Sarebbe opportuno ripristinare il controllo sulla permanenza dei requisiti per le residenze.

Manuel Ciavatta, Partito democratico cristiano sammarinese: il monitoraggio del Consiglio d’Europa è stato positivo e se è vero che è stato sottolineato che il nostro Parlamento è impari rispetto al governo non è vero che gli si toglie valore e forza. La questione è come qualificare di più la figura del consigliere che non è professionale, come governo e potere giudiziario. Un Parlamento professionale potrebbe produrre più leggi, serve un salto di qualità per essere più efficaci. Con modifiche di riforma istituzionale.

Sulle abitazioni, fino a qualche anno fa il problema era degli appartamenti sfitti. Che impatto ha avuto allora la legge per fare comprare agli stranieri? Serve una verifica su quanto ha inciso. Il comparto immobiliare va in parte recuperato. Ci sono molti appartamenti o vuoti o da ristrutturare. Servono politiche in merito, il conflitto di interessi da noi è sempre un rischio ma è anche un’opportunità se lo si chiama diversamente.

Daniela Giannoni, Rete: sui controlli sulle residenze è interesse di tutti capire le difficoltà degli uffici. I controlli o non sono effettuati o non sono effettuati nella maniera adeguata. Ci arrivano delle segnalazioni e si porta il caso in commissione, ma il danno al cittadino c’è già stato. Il rilascio ha una parte discrezionale ma dove ci sono dati debiti di discrezionale c’è poco. Queste situazioni dovrebbero emergere in un altro modo. Dove è il problema per gli uffici? È stata chiesta una relazione sulle problematiche? Occorre capire nell’iter dei controlli quali sono le difficoltà.

Lorenzo Bugli, Partito democratico cristiano sammarinese: il segretario di Stato Beccari sta svolgendo un ruolo importante, c’è stato un grande cambio di passo, nell’accordo di associazione c’è la speranza di trasparenza e virtuosità. Se e ma portano senso di pesantezza alla discussione, la commissione mista e l’odg che dà mandato per creare un gruppo interparlamentare che dialoghi con Ue sono passi importanti. Serve confronto sulle tematiche, l’Europa vede di buon occhio San Marino perché porta avanti un percorso virtuoso.

Andrea Zafferani, Repubblica futura: c’è la possibilità di discutere gli esiti del rapporto del Consiglio d’Europa sul monitoraggio alla Repubblica? Vorrei evitare polemiche. Sull’accordo di associazione ho alcune domande: sui tempi preferisco ci sia la possibilità di approfondire i temi invece che chiudere entro una certa data. Ci sono cambi di rotta con il principato di Monaco? Ci si può muovere anche non a tre? Va coinvolto il Consiglio grande e generale, ho votato a favore dell’odg di Libera, quando sarà coinvolto? È necessario capire perché gli uffici non ci danno informazioni tempestive sulle residenze, serve un loro riferimento.

Gerardo Giovagnoli, Noi per la Repubblica: sul report di monitoraggio del Consiglio d’Europa. Le dinamiche degli ultime anni su trasparenza e sul cambiamento di attitudine rispetto alle organizzazioni internazionali ci hanno permesso di ottenere un report che al 90% è in linea con le raccomandazioni. Come nel 2005 dobbiamo scegliere tra profili che qualcuno vede negativi rispetto alla sovranità. Tuttavia la Repubblica ha preso una strada, il sistema della piazza finanziaria è stato demolito e ora si tratta di dare continuità alla scelta con l’accordo di associazione. C’è stata una logica di sistema nell’essere più trasparenti, concludere questa fase con l’ottenimento di uno stato definitivo è una scelta politica. Ci possiamo permettere di stare fuori dal mercato unico europeo? Ci saranno dei costi però la destinazione non può che essere questa.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri, replica: sull’odg di Libera: non ho sentito la risposta del collega Gatti ma abbiamo concordato di respingerlo. Dando la disponibilità a inserire in Consiglio grande e generale la discussione, a maggio o giugno. L’odg è stato bocciato per premesse che non accettavo. Siamo tutti consapevoli che si tratta di un percorso corale e di confronto. Certe premesse nell’Aula possono passare ma alla cittadinanza danno un messaggio non centrato. Sembrava che il percorso fosse iniziato ieri invece che nel 2015, dobbiamo avere approccio serio. Che senso ha recepire norme europee senza avere legami con l’Ue? La sovranità non ha nulla a che vedere con l’accordo di associazione, non ci verrà chiesto di cambiare i connotati al Paese. Serve anche un metodo di confronto in Aula, si deve trovare una formula per tarare la discussione, per esempio con la formula del question time.

Noi vogliamo che ci siano i tre Stati, Andorra e Monaco, ma se qualcuno si sfila non vogliamo perdere il percorso. E così la pensano la Commissione e il Consiglio d’Europa. Non possiamo mantenere lo status quo sul mercato finanziario, si lavora a una integrazione di Bcsm nella vigilanza europea ma è un aspetto su cui la commissione ci deve fare proposta concreta. Sulle residenze dobbiamo trovare un modo di facilitare i controlli. Per standardizzare il flusso di informazioni degli uffici dobbiamo dare delle direttive. Se vogliamo fare una discussione in commissione non ci sono problemi.

Sulla commissione mista è un passaggio importante frutto di un odg del Consiglio grande e generale. Non squalifichiamola, la commissione Esteri è il cuore del confronto tecnico e più approfondito. In quella mista è più allargato per sentire anche le voci non dell’Aula che comunque non verrà esclusa. La commissione Ue dice che dobbiamo fare del meglio per concludere il negoziato entro la fine dell’anno, non c’è una scadenza ma un limite fisiologico, se non è dicembre ma gennaio non cambia nulla. E poi non è tutto fatto. Giugno è la data teorica nella quale la Commissione vorrebbe tirare una riga, non dimentichiamo i presupposti di partenza.

Votazione dell’Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Libera per una
ferma condanna del Governo alle violenze nei confronti del popolo iraniano

Giuseppe Maria Morganti, Libera: è un tema molto importante e un segnale forte della Repubblica potrebbe essere d’aiuto a tutti coloro che hanno sacrificato anche la loro vita per ottenere democrazia. Il Paese è molto importante anche geopoliticamente e per le risorse che ha. L’odg è aperto alla possibilità di essere modificato.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: l’odg andrebbe aggiornato e ci sono alcuni passaggi che escono dall’approccio di San Marino su questioni analoghe. Potremmo lavorare a un testo condiviso partendo da questo e lo portiamo nella prima seduta utile di Consiglio grande e generale o di commissione. San Marino non ha mai interrotto i rapporti diplomatici con nessuno Stato.

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