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Mattarella: “La condanna della Russia non riguardi il mondo della cultura”

Il presidente della Repubblica, alla cerimonia di presentazione dei candidati al David di Donatello, invita a "non mettere in discussione i legami spirituali e culturali intrecciato nel corso dei secoli"

Pubblicato:02-05-2022 14:25
Ultimo aggiornamento:02-05-2022 18:36

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ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto alla cerimonia di presentazione dei candidati ai premi ‘David di Donatello 2022‘, torna a condannare l’aggressione della Russia all’Ucraina ma chiede di evitare che a pagare le conseguenze delle azioni del governo di Mosca sia il mondo della cultura russa. “Il cinema non dimentica naturalmente di essere immerso nella società del suo tempo, nei drammi e negli affanni del suo tempo. La guerra scatenata nel cuore dell’Europa da un’aggressione inaccettabile scuote le nostre coscienze – sottolinea il capo dello Stato – ma “la doverosa indignazione e la condanna” dell’aggressione russa all’Ucraina “non possono certo riguardare la cultura, grandi spiriti del passato e le loro opere, che tanto hanno dato alla civiltà del mondo intero. Sarebbe controproducente per la nostra Italia e la nostra Europa. Lacerare la cultura europea significherebbe assecondare quella logica di aggressione“.

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Per Mattarella, “una guerra insensata non può mettere in discussione i legami spirituali e culturali che, nei secoli, si sono fortemente intrecciati nel mondo della cultura d’Europa. La scelta sciagurata della Federazione Russa di fare ricorso alla brutalità della violenza e della guerra non può e non deve lacerare quei preziosi legami tra i popoli europei che la cultura ha contribuito a costruire e a consolidare. La cultura non si ferma. Neppure di fronte alla guerra – osserva il presidente della Repubblica – . La cultura unisce. Supera i confini, limiti che essa non contempla, ed è fondamentale per ricreare condizioni di pace”.


IL PLAUSO DEL SINDACO DI FERRARA

“Grazie al presidente Sergio Mattarella per aver rimarcato, sottolineato e dato forza a questo concetto fondamentale, che ha toccato anche Ferrara dopo il ‘no’ che il governo ucraino ha imposto a ‘Il lago dei Cigni di Cajkovskij’, negato all’Ukrainian Classical Ballet perché la firma è di un autore russo”. A dirlo è il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri.

Secondo il primo cittadino estense, infatti, “la drammatica situazione della guerra, che genera una forte condanna, e la vicinanza al popolo ucraino, che vede Ferrara in prima linea con diverse iniziative concrete, non devono far arretrare rispetto al principio della tutela della libera espressione della cultura. Quella cultura – sottolinea Fabbri – che ha contribuito a costruire la civiltà europea e che non possiamo, e non dobbiamo, soffocare ma, anzi, dobbiamo lasciare che esprima i propri ideali e i propri insegnamenti”. Per questo motivo, conclude il sindaco, è necessario fare “attenzione a non degenerare in insensati atteggiamenti censori, propri di regimi non certo liberali”.

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