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Arriva il Cyberavvocato, con intelligenza umana e artificiale

La nuova frontiera delle professioni del futuro. Il caso Deloitte Legal e l’era dell’intelligenza ibrida

Pubblicato:02-05-2021 16:21
Ultimo aggiornamento:02-05-2021 16:21
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ROMA – È in atto una trasformazione, per certi aspetti antropologica, delle caratteristiche professionali di alto livello. Sta nascendo una nuova figura ibrida che si fonda su due elementi potenzialmente sinergici: intelligenza umana e intelligenza artificiale. Questa simbiosi è sempre più evidente e concreta ed è il tratto distintivo dell’evoluzione delle attività professionali e dei professionisti. Dal Cyberuomo, approdo descritto in moltissime elaborazioni, ricerche e studi, al cyberprofessionista il passaggio è naturale. Nello specifico, nell’attività legale si sono fatti passi da gigante in questo senso. Siamo al CyberAvvocato, l’evoluzione dell’attività legale che si basa su un ibrido complementare di intelligenze: umana e artificiale. È l’era dell’intelligenza ibrida.

LO SCENARIO

Secondo un’indagine europea di pochi anni fa tra gli addetti ai lavori, per il 77% degli intervistati la tecnologia per il momento (di allora) non avrebbe sostituito gli avvocati mentre per il 52% ciò sarebbe avvenuto nei successivi cinque anni. In realtà, lo scenario che abbiamo di fronte è una sintesi dei due sentimenti espressi nella ricerca: è impensabile la sostituzione della professione dell’avvocato, anche in uno degli scenari più futuribili, mentre è in atto una trasformazione, che riguarda in generale tutti il mondo delle professioni, verso una nuova figura ibrida: il CyberAvvocato. Tale figura è ineludibile di fronte i grandi processi di trasformazione in atto nell’economia, nel mondo del lavoro, della vita più in generale generati indotti dal progresso tecnologico. Cambiamenti caratterizzati da un dato comune: la velocità. Tutti aspetti dalle profonde implicazioni legali e di rischio a gestibili sempre di più con l’intelligenza ibrida del CyberAvvocato.

“L’attività del nuovo avvocato dell’era digitale, che abbiamo chiamato con un neologismo CyberAvvocato, per noi è già una realtà concreta- spiega Carlo Gagliardi, managing partner Deloitte Legal- Abbiamo in essere molteplici attività professionali che possiamo ricondurre alla figura del CyberAvvocato; anche la soluzione innovativa che abbiamo chiamato LMC (Legal Management Consulting), rivolta agli uffici legali delle grandi aziende, che si basa su questo assunto: un’attività complementare di consulenza che viene svolta in simbiosi la macchina e l’uomo. I vantaggi della tecnologia sono enormi: permette di automatizzare il lavoro di routine, aumenta la qualità, gestisce il carico del lavoro, migliora la gestione del rischio, riduce i costi e i tempi, si riducono gli errori umani, si liberano risorse interne. Ma, è bene sottolinearlo, le idee nuove e approcci del tutto inediti nascono dall’attività immaginativa e creativa degli esseri umani. La tecnologia non è centrale ma complementare. Il ruolo della tecnologia, l’utilizzo dell’IA, l’automazione robotica dei processi o l’analisi dei dati è importante per gestire la velocità e la complessità del cambiamento in atto, ma deve essere considerata insieme alle persone che li utilizzeranno, ai processi che eseguono, alle informazioni che generano: la fase centrale della decisione più giusta appartiene sempre all’intelligenza umana”.


CYBERAVVOCATO: SCOMPOSIZIONE DEL LAVORO TRA INTELLIGENZA UMANA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Tra l’attività umana e quella tecnologia nell’ambito della professione dell’avvocato siamo ad una divisione dei compiti. All’intelligenza artificiale viene demandata la gestione delle attività di routine, l’automazione di una serie di attività ripetitive, le attività di revisione dei documenti. “Queste attività di base saranno in gran parte automatizzate e rese più efficienti- prosegue Gagliardi- Ma l’intelligenza artificiale interviene anche in una dimensione più complessa: l’analisi di una enorme quantità di dati (Big data) possibile solo con l’utilizzo della tecnologia. Un’attività di affiancamento all’avvocato che permette di rilevare le informazioni più importanti per un determinato caso oppure analizzare una quantità molto elevata di carte in un contenzioso e di prevedere e anticipare problemi legali imminenti con l’analisi predittiva, ossia la capacità di analizzare informazioni complesse per prefigurare gli scenari del futuro, ed aiuta a ridurre notevolmente l’errore umano. Un aiuto di indubbio valore. All’intelligenza umana, per contro, svincolata dalla necessità di gestire la quotidianità e la routine oltre un carico di lavoro sempre molto oneroso di un avvocato, si concentra prevalentemente sulle attività strategiche, decisionali e ad alto valore aggiunto con un impatto significativo anche nella dimensione privata. Migliora, infatti, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, riduce la frustrazione che deriva dall’esecuzione di compiti e attività ripetitive permettendogli di concentrarsi sulla dimensione più strategia dell’attività con il supporto di analisi elaborate di grande rilevanza professionale”.

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