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Alleanza tra Enea ed Eni per la fusione nucleare

Firmato protocollo d'intesa. Probabile costituzione di un’apposita società per il progetto DivertorTokamak Test (DTT)

Pubblicato:02-05-2019 12:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:25
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ROMA – Enea ed Eni uniscono le forze con un protocollo d’intesa nella ricerca sulla fusione nucleare a confinamento magnetico, quella attesa da decenni per raggiungere il sogno di ottenere energia pulita, sostenibile e sicura con il meccanismo che alimenta la fornace del Sole.

L’accordo siglato oggi dal presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Federico Testa, e dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, prevede la possibilità di collaborare, attraverso la costituzione di un’apposita società, nella realizzazione e conduzione del progetto DivertorTokamak Test (DTT), il polo scientifico-tecnologico in realizzazione presso il centro Enea di Frascati.

Il DTT si propone quale nuova macchina sperimentale per testare diverse soluzioni e fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad aspetti peculiari del processo di fusione, come la gestione di elevatissime temperature. Il Memorandum of Understanding siglato oggi da Testa e Descalzi prevede, nello specifico, “la definizione degli ambiti di azione e degli impegni delle Parti per realizzare e condurre il progetto DTT e la valutazione congiunta delle modalità di costituzione del veicolo societario”.


Non si tratta solo di una prospettiva scientificamente eccitante o ecologicamente più che promettente ma anche di una solida realtà industriale. Il progetto DTT, infatti, già interamente finanziato, posiziona l’Italia e l’Enea all’avanguardia in questa ricerca di frontiera e consentirà, si stima, di creare 1.500 posti di lavoro con un ritorno nell’ordine di oltre 2 miliardi. Per Eni si conferma invece l’impegno in un settore che proietta il ‘Cane a sei zampe’ oltre gli idrocarburi, un percorso già avviato nelle collaborazioni con il Massachusetts institute of technology (Mit) negli Stati Uniti, con l’accordo di oggi che segue il Protocollo d’Intesa del 2018 siglato con Enea per individuare aree di comune interesse per lo sviluppo congiunto di soluzioni tecnologiche innovative.

“Eni è orgogliosa di collaborare sui temi scientifici con enti di ricerca pubblici e privati di primaria importanza, con eccellenze italiane, quale Enea- spiega in una nota Claudio Descalzi, ad del ‘Cane a sei zampe’- Questo accordo rafforza ulteriormente il nostro impegno nello sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative, un elemento chiave nella strategia di decarbonizzazione di Eni verso un futuro più sostenibile”. L’accordo siglato oggi “conferma per Eni l’impegno e l’interesse in un campo sfidante come quello della fusione a confinamento magnetico- prosegue- iniziato un anno fa con l’investimento nella start up Cfs (Commonwealth Fusion Systems) e con le collaborazioni con Mit, e recentemente con la sigla di un accordo con Cnr per la realizzazione di un centro di ricerca congiunto a Gela”.

In questo quadro “contribuiremo con le nostre competenze industriali, tecniche e commerciali alla realizzazione di questa importantissima iniziativa”, aggiunge Descalzi. “Nel settore della fusione a Enea è riconosciuta una leadership internazionale grazie al livello di eccellenza dei nostri ricercatori, alla dotazione strumentale e a laboratori tecnologici all’avanguardia”, rivendica il presidente dell’agenzia, Federico Testa.

“Enea ha maturato un elevato grado di professionalità nella gestione di progetti complessi a livello nazionale, europeo e internazionale fornendo prove, studi e misure finalizzati ad incrementare la qualità dei prodotti, dei servizi e dei processi- sottolinea- favorendone la sostenibilità e la valorizzazione ai fini produttivi e della competitività e questa alleanza con Eni è una positiva conferma”.

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