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Violenza donne, un ‘virus mutante’ contro la libertà affettiva

All'Agenzia Dire tavola la rotonda sulla violenza sulle donne moderata da Sandra Zampa. Intervengono Teresa Manente e Anna Finocchiaro

Pubblicato:02-05-2019 08:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:24
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ROMA – “Il problema della violenza contro le donne riguarda tutto il Paese e l’Italia farebbe bene a svegliarsi”. A dirlo è la giornalista Sandra Zampa che, nell’approfondimento di oggi per DireDonne, insieme all’avvocata penalista Teresa Manente e ad Anna Finocchiaro, senatrice nella scorsa legislatura e prima ministra delle Pari opportunità, ha affrontato il tema della violenza di genere, partendo dalla cronaca e dal caso della ventesima vittima, Alice Bredice, uccisa il 28 aprile scorso dal marito poliziotto.

“Siamo passati dallo ius corrigendi, abolito nel 1965, al delitto d’onore per arrivare alla Convenzione di Istanbul” ha ricordato Teresa Manente, anche responsabile dell’ufficio legale di Differenza Donna, per sottolineare che “l’impianto normativo è già idoneo, e il vero problema è nella sua attuazione”.


Le maggiori criticità secondo Manente stanno nella “mancanza di formazione di chi raccoglie la denuncia della donna”, nella permanenza di “pregiudizi e stereotipi” e nella “sottovalutazione della violenza maschile”. Per questo ha sottolineato che la castrazione chimica tanto in voga – peraltro volontaria – “non serve a nulla perchè il problema non è ormonale, ma culturale”.

Il “femminicidio- ha spiegato proprio pensando ai numerosi casi che ha seguito con l’associazione- è sempre l’ultimo stadio di una violenza iniziata prima, e avviene proprio quando la donna, mediante la separazione, rivendica la propria indipendenza. Quanto alle querele, non sono mai strumentali” ha ribadito ancora l’avvocata “se non in rarissimi casi. Sono sempre, piuttosto, richieste di aiuto e protezione. Nella nostra esperienza noi non ne conosciamo, perche le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza e denunciano lo fanno solo perchè hanno paura per la loro incolumità e per quella dei figli e chiedono protezione”.

Ed è proprio questo, secondo Anna Finocchiaro, magistrata e con una vita politica spesa nelle pari opportunità, il nodo cruciale sulla violenza di genere. “Le misure cautelari- ha detto nel corso della diretta Fb- secondo me vanno sempre applicate – per cautela appunto – quando parliamo di donne e bambini, bisogna controllare proprio quello spazio temporale dopo la denuncia delle donne”. Per questa ragione Teresa Manente ha chiarito che “il Codice rosso in cui la donna deve essere riascolata una seconda volta diventa addirittura pericoloso. La corsia preferenziale c’è già con la legge attuale”.

Oltre alle misure cautelari l’avvocata Teresa Manente ha messo al centro anche la questione del “mancato coordinamento tra procedimento penale e procedimento civile perchè quasi sempre i bambini hanno assistito alle violenze del padre nei confronti della madre e hanno paura del padre ma le donne non sono credute…é il caso di Federico Barakat oggi al vaglio della corte di Strasburgo”.

“Siamo passate dalla sottomissione ufficiale nella società- ha spiegato Finocchiaro- all’emancipazione di fatto delle donne e oggi il traguardo sociale ancora da raggiungere è evidentemente quello della libertà affettiva. La violenza contro le donne è un virus mutante e ora si scatena contro questa libertà”.

“Agli inizi del mio impegno femminista- ha ricordato Manente- si pensava che gli uomini non fossero adeguati per accettare la la libertà delle donne”. Oggi, e il pensiero va a provvedimenti come il DDL Pillon, la messa in discussione della 194 o la proposta di riaprire le case chiuse, “penso che l’uomo quella libertà non la voglia proprio e quindi lottiamo tutti i giorni”.

La strada contro la violenza di genere secondo Anna Finocchiaro passa certamente attraverso l’applicazione delle norme e dei sistemi di protezione già vigenti, ma anche con un preciso investimento culturale sia sugli uomini che sulle donne. Nel frattempo un appello per le donne: “Tutte prendano la parola. Penso ai social e alla loro rapida diffusione e credo che questa sia una strada per far diventare la voce delle donne senso comune e pensiero dominante”. Perchè non c’è dubbio “che tutte le volte in cui le donne sono spinte fuori dalla scena pubblica- ha concluso- viene favorita la violenza”.

LE PARTECIPANTI ALLA TAVOLA ROTONDA

Teresa Manente

Teresa Manente svolge la propria attività professionale esclusivamente nel settore penale, esperta nella difesa dei diritti delle donne vittime di violenza di genere e dei minori vittime di violenza.  Per l’impegno svolto in favore delle donne e dei bambini vittime di violenza ha ricevuto encomio dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ 8 marzo 2008.

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Anna Finocchiaro

Laureatasi in giurisprudenza nel 1978 all’Università degli Studi di Catania, Anna Finocchiaro, nel 1981 diventa funzionario della Banca d’Italia nella filiale di Savona. Pretore a Leonforte dal 1982 al 1985, è stata sostituto procuratore nel tribunale di Catania fino al 1987. Alle elezioni politiche di quell’anno viene eletta alla Camera dei Deputati, nelle liste del Partito Comunista Italiano. Alle successive elezioni politiche del 1992 viene rieletta deputato, nelle liste del Partito Democratico della Sinistra. Nel 2006 (XV Legislatura) è nominata capogruppo a Palazzo Madama del gruppo parlamentare de L’Ulivo. Il 12 dicembre 2016 viene nominata ministra per i rapporti con il Parlamento del governo Gentiloni, succedendo a Maria Elena Boschi. Diviene ministra 20 anni dopo il primo incarico ministeriale avuto nel governo Prodi I.

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