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Mafie, Gratteri: “A Catanzaro stiamo ottenendo risultati”

ROMA - "Stiamo ottenendo qualche risultato in più, vedo una crescita da parte del mio ufficio che ha competenza su quattro

Pubblicato:02-05-2018 09:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50

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ROMA – “Stiamo ottenendo qualche risultato in più, vedo una crescita da parte del mio ufficio che ha competenza su quattro province della Calabria. Non siamo in pochi, ritengo che il numero dei magistrati della Procura di Catanzaro, come quella di Reggio Calabria, sia sufficiente. Dobbiamo organizzarci meglio, stiamo avendo una polizia giudiziaria di qualità. Non continuiamo a piangerci addosso, dicendo che siamo pochi, dobbiamo lavorare meglio e di più“. Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri rispondendo all’agenzia Dire a margine dell’iniziativa del ‘Primo maggio, festa del lavoro, dei diritti e della libertà di stampa’ promossa a Reggio Calabria dal sindacato unitario della stampa italiana e dall’Ordine dei giornalisti.

GRATTERI: “PIÙ POTERI AMMINISTRAZIONE A COMMISSARI COMUNI SCIOLTI”

“I Comuni vengono sciolti per mafia nel 99% dei casi quando la procura, a conclusione delle indagini, invia gli atti alla prefettura e quindi, dopo l’istruttoria, si procede e viene nominato un ufficiale prefettizio. Il problema, in alcuni casi, è che il commissario si reca in Comune poche volte a settimana. Quindi sostanzialmente l’amministrazione viene congelata per due anni. La popolazione mediamente pensa che era meglio quando c’era il sindaco, che riuscita almeno a dare risposte”. Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri rispondendo all’agenzia Dire margine dell’iniziativa del ‘Primo maggio, festa del lavoro, dei diritti e della libertà di stampa’ promossa a Reggio Calabria dal sindacato unitario della stampa italiana e dall’Ordine dei giornalisti.

“Occorre modificare la norma, il Commissario prefettizio deve stare al Comune sciolto per mafia sette giorni su sette – ha aggiunto Gratteri – ed avere ampi poteri di amministrare e di annullare tutte le delibere, soprattutto in termini di assunzioni e di apparato burocratico E’ capitato anche di avere la figlia di un capomafia come vigile urbano. Per essere coerenti, seri e credibili per la collettività – ha concluso il procuratore di Catanzaro – occorre azzerare tutto quello fatto dal punto di vista amministrativo e dare potere al Commissario come se fosse il sindaco”.


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