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Roma, parla un centurione: “Vogliamo regolamento, si crei albo”

Il Tar ha dato loro ragione, e a Roma i centurioni sono tornati all'opera, intorno al Colosseo ma non solo

Pubblicato:02-05-2017 10:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:10

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ROMA – Il Tar ha dato loro ragione, e a Roma i centurioni sono tornati all’opera, intorno al Colosseo ma non solo.

Uno di loro è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli studi Niccolò Cusano, nel corso di Ecg, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

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Il centurione ha tenuto a precisare alcune cose. “Io faccio parte dell’associazione centurioni romani, associazione che ha fatto il ricorso al Tar con l’avvocato. Un’associazione composta da dieci persone, tutti italiani, nati a Roma, tutti incensurati. La sentenza del Tar è la vittoria di una battaglia, la guerra è ancora lunga. Siamo tornati a lavorare, ma i vecchi problemi ci sono tutti”.


Il centurione si è lamentato poi per l’accanimento mediatico.

“Si parla di centurioni sempre generalizzando. E questo è un errore. Durante il Giubileo noi siamo stati costretti a restare a casa, mentre tutti gli abusivi hanno potuto lavorare. Hanno mandato via i centurioni e pensavano di aver risolto il problema di Roma. Dopo il Giubileo abbiamo fatto ricorso al Tar. Abbiamo chiesto perché il Comune di Roma non voglia metterci in regola e non voglia farci pagare le tasse. Servirebbe un albo dei centurioni, un patentino, una partita Iva, un tariffario. Ma perché i giornali si accaniscono contro di noi? C’è una cattiva informazione su di noi, si dà la colpa alla Raggi quando noi stiamo lì da 17 anni”.

“Abbiamo visto passare tanti sindaci. La Raggi non c’entra nulla con il nostro ritorno, si trova solo bombardata. C’eravamo con Alemanno, c’eravamo con Rutelli, speriamo che questo sindaco abbia il buonsenso di darci quello che chiediamo da altri. Abbiamo fatto questa associazione per questo, siamo in dieci ad aver vinto il ricorso. Sui giornali non si parla d’altro, a chiedere seriamente l’autorizzazione per fare questo lavoro siamo in 10, non capisco perché ci sia tutta questa attenzione mediatica. Forse per colpire la Raggi, ma se così fosse sarebbe un errore”.

LE CIFRE PER LE FOTO

“Mai chiesto cinquanta euro per una foto, il turista che si fa la foto poi fa un’offerta libera. Certe volte ci danno 2 euro e noi ce li teniamo. Noi dieci dell’associazione non abbiamo mai fatto niente di male, non abbiamo precedenti penali, non siamo avanzi di galera. Non abbiamo mai avuto problemi. Non abbiamo mai discusso con un turista per soldi. Non voglio essere immischiato con altre persone. Mi sono stancato di sentire certe generalizzazioni. Il Comune di Roma deve prendere provvedimenti e dare ai centurioni una regolamentazione, con un bando, un concorso, con quello che vogliono”.

LE MOLESTIE

“E’ capitato a me di essere molestato da una turista, mai il contrario. E poi non abbiamo a che fare con degli androidi, sono esseri umani. Se tu gli metti una mano sul culo si girano e ti danno una pizza. Se io metto la mano sul culo di una ragazza non è che siccome è una turista se la tiene. O mi da una pizza o chiama le guardie. A me è capitato di essere molestato, anche se la parola molestare è brutta. Una signora, anziana, dopo essersi fatta la foto mi ha messo dei soldi in mano e dopo abbracciandomi mi ha messo la mano di dietro. Era mezza ubriaca, io in quel momento l’ho accettata la cosa. Ero single, non me ne fregava nulla”.

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