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Miur, Giannini illustra 6 linee di azione per 2,5 mld di investimenti

Quasi la metà del 'programma' destinato al capitale umano (Il video)

Pubblicato:02-05-2016 14:35
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:40

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Stefania Giannini Internet Safer DayROMA – Due miliardi e mezzo di investimenti pubblici, oltre il 40% destinato al capitale umano e programmi innovativi per “aumentare il numero di ricercatori e attrarre i talenti”. È il Programma nazionale per la Ricerca (Pnr), presentato questa mattina al Miur dal ministro Stefania Giannini. Un programma di finanziamenti triennale (2016-2018) che si articola su 6 linee di azione: azioni per formare e sostenere i migliori ricercatori e aumentarne il numero (capitale umano) con un budget complessivo per il triennio di 1.020 miliardi di euro; investimenti sulle infrastrutture (fondi triplicati rispetto a precendente Pnr) per la ricerca con un budget di 342 milioni di euro; sinergia tra pubblico-privato, con l’obiettivo di creare “una valorizzazione del territorio non solo nel settore industriale ma anche sociale”, (487 milioni di budget); un programma strategico per il Sud, “per valorizzarne il potenziale e rilanciarne la competitivita’”, grazie al rafforzamento delle esistenti e all’apertura di nuove infrastrutture di ricerca, (budget di 436 milioni); internazionalizzazione, per la quale saranno stanziati poco piu’ di 107 milioni con lo scopo di massimizzare il successo italiano nella ricerca internazionale, attrarre piu’ risorse Ue, rafforzare le candidature italiane in Europa e creare progetti strategici di cooperazione internazionale con focus sul mediterraneo.

Infine, quasi 35 milioni di euro saranno utilizzati per lo snellimento della burocrazia. Quindi, creare le condizioni per una maggiore trasparenza nell’assegnazione e erogazione dei fondi, con tempi certi e procedure piu’ snelle. Dodici le aree di specializzazione della ricerca applicata. Quattro quelle prioritarie: Aerospazio, Fabbrica intelligente, agrifood, salute. Due quelle in tranisizione: smart communities, tecnologie per gli ambienti di vita. Quattro quelle cosiddette ad ‘alto potenziale’: made in Italy, Chimica ‘verde’, cultural heritage e blue growth. Due infine, quelle consolidate: energia e mobilita’. Secondo il Ministero, i 2.428,6 miliardi di euro di investimento del Pnr potrebbe mobilitare circa 5.197 miliardi aggiuntivi grazie all’effetto leva sul settore pubblico e privato nazionale e alla capacita’ attesa di aumentare la quota di finanziamenti europei del programma Horizon 2020.

“Si tratta di un rilancio qualitativo e quantitativo del sistema nazionale della Ricerca- ha detto il ministro Giannini a margine della presentazione al Miur del Pnr- e voglio sottolineare che questo e’ uno strumento strategico in mano al Governo con un investimento sul capitale umano, sulle infrastrutture della ricerca – che sono le autostrade della conoscenza su cui investiremo molti piu’ fondi nel prossimo trienni e quinquennio – e con un apertura del sistema, che ci consentira’ di diventare finalmente competitivi e attrattivi come gli altri Paesi. Importante sottolineare che verra’ stanziato il 25% in piu’ rispetto alla normale programazione che era gia’ pianificata. Questa e’ la leva per potersi accordare con i fondi europei e con la programmazione che arriva al 2020 che in tutto mettera’ insieme un Capitale di 14 miliardi per la ricerca. Quello di oggi quindi e’ solo un primo passo”.


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