Il legale dell’assassino di Sara Campanella: “È in estrema prostrazione”, il Gip convalida il fermo

Il 27enne di Noto ha ammesso di avere ucciso la 22enne Sara Campanella lunedì pomeriggio a Messina. Dopo l'interrogatorio di garanzia, l'avvocato rinuncia al mandato

Pubblicato:02-04-2025 16:05
Ultimo aggiornamento:02-04-2025 20:33

STEFANO ARGENTINO
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PALERMO – Stefano Argentino, il 27enne di Noto (Siracusa) che ha ammesso di avere ucciso la 22enne Sara Campanella lunedì pomeriggio a Messina “si trova in uno stato di estrema prostrazione” ed è “chiuso in se stesso”.

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A raccontare i dettagli dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto all’interno del carcere di Gazzi è stato il legale Raffaele Leone, che ha assistito Argentino fino al termine dell’incontro con il gip rinunciando poi al mandato.

“Non mi sentirei di dire che si è pentito – ha spiegato Leone – anche perché si è trattato di un interrogatorio e ha risposto solo alle domande che gli sono state fatte. Ha detto che aveva un interesse per Sara e riteneva che anche lei lo avesse nei suoi confronti ma tutto questo non si è mai concretizzato in un fidanzamento tra i due. L’arma usata? Su questo non ha risposto e nessun particolare ha raccontato sulla discussione che hanno avuto al termine della lezione che avevano seguito”.

Il legale ha definito poi Argentino “lucido ma frastornato”, mentre “su diversi punti si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Il 27enne, inoltre, non ha risposto alle domande su eventuali complici. Nel suo racconto “ci sono stati moltissimi silenzi – ancora Leone -, ci sono stati l’ammissione di quanto è accaduto e dei riferimenti all’ultimo anno e mezzo trascorso ‘attenzionando’ Sara”. Il giovane siracusano “era convinto” che la ragazza “ricambiasse” il suo interesse “anche se – ha concluso il legale – ha chiarito che non sono mai stati fidanzati”. E infine una risposta sulle indagini: “Non sono ancora chiuse”, ha precisato Leone. 

IL GIP CONVALIDA IL FERMO

Stefano Argentino, lo studente 27enne di Noto (Siracusa) che avrebbe ucciso la collega Sara Campanella nei pressi del Policlinico di Messina, resta in carcere.
Il gip del Tribunale di Messina, Eugenio Fiorentino, a seguito dell’interrogatorio di garanzia, ha convalidato il fermo emesso dalla Procura nelle ore successive al delitto disponendo la custodia cautelare in carcere. Argentino si trova nella casa circondariale di Gazzi. 

Per gli inquirenti resta ancora da capire, ancora, se qualcuno possa aver aiutato Argentino a scappare subito dopo aver ucciso la ragazza. E si indaga ancora per trovare l’arma utilizzata per ferirla. 

Venerdì pomeriggio il medico legale procederà con l’esame autoptico sul corpo di Sara. Domani pomeriggio, invece, a Messina, il corteo organizzato dall’Università di Messina a cui parteciperà anche il Comune peloritano.

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