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Basta con una sanità per ogni Regione, è scontro tra Lega e Pd

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:02-04-2020 15:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04

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ROMA – Ogni giorno un attacco al Governo nazionale. Ogni volta, nel corso della conferenza stampa quotidiana, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia ed esponente del Carroccio, non manca occasione per protestare: perché da Roma arrivano ‘briciole’, perché la Lombardia è stata lasciata sola dal Governo e si è dovuta arrangiare e così via.

Nei palazzi della politica l’idea che circola tra le forze di maggioranza è che gli attacchi del governatore siano ‘orchestrati’ dal leader della Lega: «Salvini spera che il Governo venga travolto dalle difficoltà che stanno emergendo a causa dell’epidemia e dal collasso economico, così chiede ai suoi di attaccare ogni volta. E lui fa finta di collaborare a livello nazionale…». Ma stavolta il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, è entrato a gamba tesa, proprio sul tema che sta a cuore a Fontana, la sua sanità regionale. Ogni Regione ha la sua, 20 sistemi sono troppi forse è il momento di riportare il tema sotto lo Stato centrale, è il suo ragionamento. Apriti cielo, è stato subito sommerso dagli attacchi del centrodestra.

Ma il tema esiste, perché prima o poi anche il presidente Fontana dovrà rispondere di quello che in Lombardia non ha funzionato. Come mai in tutti questi anni i posti in terapia intensiva erano più bassi di quelli, per esempio, che c’erano in altre Regioni? Come mai non ha funzionato il controllo sanitario a livello di territorio? Come mai, visto che in Lombardia alla sanità privata sono state spalancate porte e finestre, per l’emergenza coronavirus da questa parte è arrivato poco o nulla?


Per quanto riguarda invece l’emergenza economica, oggi si sono moltiplicate le voci sul passo in avanti, a livello europeo, per trovare un provvedimento comune di aiuto ai Paesi più colpiti. Da segnalare i 100 miliardi di euro trovati dalla Commissione europea da usare come una vera e propria cassa integrazione a tutela di chi rischia il posto di lavoro. E dopo le magre figure degli ultimi giorni, proprio la presidente Ursula Von Der Leyen si è pubblicamente scusata con gli italiani, sottolineando che «ora l’Europa è con voi».

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