Preoccupa la caduta nella crescita italiana. “Servono sforzi supplementari”, ha detto il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker in visita a Palazzo Chigi. Si ricorrono le ipotesi di una manovra aggiuntiva, che il governo esclude. Dura anche l’analisi di Angel Gurria, segretario dell’Ocse, ospite a Palazzo Chigi dopo Juncker. Chiede la modifica di quota 100 e boccia il reddito di cittadinanza. Troppi soldi possono scoraggiare gli investimenti. Ma il premier Giuseppe Conte non cambia la linea del governo. “Si tratta di misure di equita’ sociale”, dice e per giovedi’ annuncia il decreto crescita.
Un applauso dell’aula di Montecitorio ha accolto il voto all’unanimita’ per l’istituzione del reato di revenge porn. Sono stati 461 i si’, nessun voto contrario, nessun astenuto. Il Parlamento trova l’intesa dopo lo scontro di sei giorni fa quando l’emendamento presentato da Laura Boldrini era stato bocciato con 14 voti di scarto e il presidente Roberto Fico aveva dovuto sospendere i lavori, per l’occupazione dei banchi del governo da parte delle parlamentari di Forza Italia e Partito democratico. La Lega retrocede sulla castrazione chimica per chi compie violenze sessuali. L’emendamento e’ stato ritirato.
Quota 100 è uno scivolo temporaneo e sostenibile, mentre il reddito di cittadinanza è una misura che mancava in Italia. Il presidente Inps Pasquale Tridico replica alle dichiarazioni di ieri del segretario generale dell’Ocse Angel Gurria ribadendo: non è vero che l’importo del reddito sia troppo alto, semmai sono i salari in Italia ad essere troppo bassi. L’Inps, promette il presidente, sarà forte coi forti e generoso coi deboli. Questo slogan accompagnerà il mio mandato.
La Camera intitola la sua Biblioteca a Nilde Iotti, la prima presidente donna di Montecitorio a cui si deve l’apertura al pubblico delle sale di via del Seminario. Durante la cerimonia Roberto Fico ha sottolineato che la Biblioteca “e’ un polo di conoscenza per i cittadini”, “un esempio virtuoso di come il Parlamento possa promuovere un cambiamento nel modo di interpretare i rapporti tra Istituzioni e Paese”.
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