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Indagine Bergamo, Fontana si difende: “Solo il Governo può creare zone rosse, io non c’entro”

Il governatore lombardo respinge la tesi della Procura sulla mancata chiusura della zona tra Alzano e Nembro: "Se avessi emesso un'ordinanza, da chi l'avrei fatta eseguire?"

Pubblicato:02-03-2023 19:36
Ultimo aggiornamento:03-03-2023 09:21
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ATTILIO FONTANA
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MILANO – Il governatore lombardo Attilio Fontana, intervistato da ‘Radio Anch’Io’, commenta la notizia ‘piovuta’ nella serata di ieri, ossia la chiusura delle indagini a suo carico (assieme all’ex assessore lombardo Giulio Gallera, ma anche all’ex premier Giuseppe Conte e all’ex ministro della Salute Roberto Speranza) per la mancata ‘chiusura’ della zona bergamasca tra Alzano e Nembro, all’epoca della prima ondata di pandemia, nel 2020.

La linea guida con cui si è mossa la procura di Bergamo è stata la relazione tecnica del microbiologo Andrea Crisanti, allora consulente e ora senatore eletto con il Pd. “È veramente vergognoso che una persona sentita all’inizio dell’indagine come persona informata dei fatti, dunque come testimone, scopra dai giornali di essere trasformato in indagato – tuona Fontana – , è una vergogna che credo debba essere valutata da chi di dovere. Io non so sulla base di quali valutazioni il senatore Crisanti abbia tratto le conclusioni che hanno portato a questa incriminazione, perché quando si tratta di un’emergenza pandemica la competenza è dello Stato, ma secondo la Costituzione, mica secondo me”.

“La stessa ministra dell’Interno Lamorgese – prosegue il governatore lombardo – aveva mandato una direttiva dicendo che l’istituzione delle zone rosse era una competenza dello Stato, il ministro Boccia in quei giorni disse che lo sSato è quello che comanda”. Inoltre, “al ministro Speranza abbiamo mostrato i dati che loro avevano ricevuto prima di noi, e dai quali si poteva ravvisare una qualche preoccupazione, lui se n’è reso conto e ci ha detto che avrebbe convinto a chiudere tutta la zona”, ricorda Fontana, appena rieletto per il secondo mandato alla guida della Regione Lombardia.


Il governatore chiarisce poi: “Non penso di poter prendere dei provvedimenti in contrasto contro il Governo e contro l’Istituto superiore di sanità, e se avessi emesso un’ordinanza, da chi l’avrei fatta eseguire? Non ho a disposizione né esercito, né Carabinieri, né la Guardia di Finanza: deve essere il Governo a dare ordine di intervenire”, osserva. Insomma, “un processo curioso, perché come sempre so di essere coinvolto dai giornali, come gli altri in cui sono stato assolto”, conclude .

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