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Appello del Nobel per la pace Muratov per la radio russa ‘Eco di Mosca’

L'emittente Ekho Moskvy è stata rimossa da Google perchè tra i proprietari c'è Gazprom (su sui sono piovute le sanzioni contro la Russia) ma anche bloccata dal Cremlino

Pubblicato:02-03-2022 16:07
Ultimo aggiornamento:02-03-2022 17:21
Autore:

Dmitry_Muratov
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ROMA – Una radio russa nota per lo spirito critico nei confronti del governo, Ekho Moskvy, è doppia vittima dell’operazione militare avviata da Mosca in Ucraina: è stata infatti rimossa da Google perchè parzialmente di proprietà della compagnia dell’energia Gazprom, destinataria delle sanzioni internazionali imposte alla Russia in risposta al conflitto, ma è stata anche bloccata dal Cremlino per la sua copertura delle ostilità. A denunciarlo è Dmitry Muratov, direttore del giornale di opposizione Novaya Gazeta nonchè premio Nobel per la pace 2021.

L’APPELLO DI MURATOV A GOOGLE

Il cronista firma un post apparso sulla pagina social del giornale. “Vi chiedo di correggere un terribile errore: Google ha bloccato il canale della stazione radio russa ‘Ekho Moskvy su YouTube. Il motivo è che Gazprom è uno dei suoi azionisti. Ma ‘Ekho’ si attiene a una politica del tutto indipendente“, l’appello di Muratov, che si rivolge con un tag direttamente al colosso dell’informatica americano. “Il caporedattore (Alexey Venediktov) è scelto da un team di giornalisti. La redazione protegge costantemente e con competenza la libertà di parola e i diritti umani e si oppone fermamente alla guerra russa in Ucraina”, aggiunge il Nobel per la pace.

L’ACCUSA È DI AVER INCITATO ATTI DI ESTREMISMO

L’emittente è stata bloccata anche in Russia. Oggi, come riporta in una sua denuncia il Committee to protect journalists (Cpj), l’ente statale che si occupa di controllare le telecomunicazioni, il Roskomnadzor, ha rimosso le frequenze di Ekho Moskvy su richiesta dell’ufficio del procuratore generale. L’accusa, rivolta anche a un’altra radio, è quella di aver trasmesso informazioni false e di aver “incitato atti di estremismo”. Un riferimento questo, probabilmente, alle manifestazioni contro la guerra che da giorni si organizzano in tutta la Russia.
È anche alla luce di questo contemporaneo provvedimento russo, quindi, che Muratov esorta ancora di più Google a “lasciare che ‘Ekho Moskvy’ funzioni su YouTube e non privare le persone dell’opportunità di utilizzare uno degli ultimi media liberi in Russia”. L’emittente è nata nel 1990 e trasmette in Russia e in altri Paesi dell’area ex sovietica.


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